Cronaca locale

Tiktoker si ammazza di cibo: altra vittima della follia social

Morto a 33 anni Taylor LeJeune, famoso per abbuffarsi in diretta. Il precedente italiano di "YouTubo Anche Io"

Tiktoker si ammazza di cibo: altra vittima della follia social

Era diventato famoso in tutto il mondo divorando junk food. Snack, patatine, bibite, salse, piatti da fast food, conserve di qualunque tipo molto spesso anche scadute erano diventate la sua dieta quotidiana, «pubblicizzata» attraverso la pagina tiktok «Waffle69». Alla fine il fisico del 33enne americano Taylor Lejeune non ce l'ha fatta: l'uomo è morto per un presunto arresto cardiaco. Taylor aveva raggiunto 1,8 milioni di follower sul social cinese di mini video. E lo aveva fatto a suon di scorpacciate di alimenti lontani anni luce dall'idea di una dieta sana e bilanciata. La sua sfida era mangiare e recensire il cosiddetto cibo spazzatura, senza neanche preoccuparsi della data di scadenza. Una «moda», come del resto altre sfide social improbabili, che continua a mietere vittime. Risale infatti a circa un anno e mezzo fa il decesso di un altra star della Rete. Nome in codice «Youtubo anche io», l'italiano Omar Palermo ha perso la vita a 42 anni per un infarto. Anche lui, come il 33enne americano, era diventato famoso grazie alle sue maratone gastronomiche a base di enormi quantità di cibo. Alle quali aveva dato anche un'impronta personale: nei suoi video si cimentava sempre con l'italiano aulico e non mancava di aggiungere episodi di vita reale. Il suo canale su Youtube ha così collezionato oltre 500mila iscritti, mentre i suoi video sono stati guardati oltre 66 milioni di volte. Thomas Hungry ha invece ottenuto 300mila visualizzazioni mentre, in diretta video, in 48 ore ha assunto 50mila calorie ingrassando 11 chili. Sfidarsi a suon di clip sui social, mettendo a volte in pericolo la propria vita, è un fenomeno sempre più allarmante. Il primo è stato Adam Richman che sul fenomeno aveva costruito addirittura un programma tv dal titolo «Man vs Food». Ora la faccenda coinvolge anche le multinazionali. Basti pensare che una recente ricerca condotta dalla Deakin university di Canberra, in Australia, ha esaminato la presenza su TikTok di 16 marchi alimentari e i risultati hanno suggerito che queste puntano sui giovanissimi, usando tattiche pubblicitarie definite «insidiose». Attraverso l'analisi di oltre 500 video, i ricercatori si sono resi conto che le grandi aziende cercano di influenzare gli utenti, spesso anche attraverso «sfide» sui social, naturalmente con l'obiettivo di pubblicizzare i propri prodotti. Ma con il risultato di alimentare comportamenti sbagliati e in qualche caso anche pericolosi. Come nel caso delle star del junk food. «Mangiare cibo spazzatura è estremamente rischioso conferma la dietologa Paola Parancola -. Ci sono patologie delle quali non si è a conoscenza, che possono essere attivate da processi infiammatori generati dall'abuso di alimenti poco sani». Un pericolo che riguarda anche i giovani. «Esagerare con questi cibi può accendere una sorta di interruttore già scritto nel Dna.

Senza considerare i danni epatici che possono scatenare processi infiammatori gravi e portare alla morte».

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