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Toninelli s'imbarca su Alitalia: "Resterà italiana"

Il ministro annuncia novità per l'autunno. Brunetta (Fi) critico: rinazionalizzare è un errore

Toninelli s'imbarca su Alitalia: "Resterà italiana"

«Alitalia rimarrà un vettore nazionale che farà viaggiare le persone nell'interesse nazionale». Lo ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli a Sky Tg24. «Tra settembre e ottobre ci saranno importanti novità, di più non posso dire», ha aggiunto.

Il governo gialloverde, quindi, conferma l'impegno a conservare il controllo pubblico della maggioranza azionaria di quella che fu la nostra compagnia di bandiera. Niente «spezzatino» e niente cessione a operatori stranieri che per forza di cose sarebbero stati più interessati al bacino di traffico aereo rappresentato dal nostro Paese che al rilancio di un brand come quello di Alitalia che, a dispetto dei dirigenti che negli ultimi quarant'anni hanno fatto di tutto per affossarlo, nel mondo conserva grande notorietà ed esercita ancora un certo fascino.

E adesso in vista c'è un nuovo bando, con nuove condizioni e nuove scadenze temporali, diretto a partner chiamati a elaborare piani industriali capaci di produrre utili allettanti anche per gli eventuali soci di minoranza. I possibili acquirenti sono sempre i soliti noti: primi fra tutti Lufthansa, Air France/Klm e EasyJet. Se puntavano solo alle rotte, si tireranno indietro; si faranno avanti, invece, se riterranno interessanti le prospettive di un vettore aereo indissolubilmente legato a un Paese che dispone di un potenziale turistico fra i più variegati del pianeta (cultura, svago, natura, enogastronomia, business, religione...) e che conta in tutti e cinque i continenti grandi comunità di oriundi nelle quali un viaggio in Italia è il sogno che ci si tramanda di generazione in generazione.

Vedremo, come dice Toninelli, «tra settembre e ottobre».

Intanto si registrano le prese di posizione positive dei sindacati, che chiedono giustamente il rilancio del «lungo raggio», e quella negativa di Renato Brunetta (Fi) che parla di una «rinazionalizzazione» che rischia di «far cadere nuovamente sui contribuenti italiani gli oneri di un'impresa che si pensava potesse stare sul mercato».ViPri

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