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È tornato a casa iI cestista scomparso

L'ala 29enne del Legnano sparita inscenando un suicidio: "Era solo una pausa"

È tornato a casa iI cestista scomparso

I sommozzatori dei vigili del fuoco di Verbania lo cercavano da giorni scandagliando i fondali del lago Maggiore. Ma Sebastiano Bianchi, ala dei Legnano Knights, è vivo.

Il giocatore 29enne, che da lunedì ha tenuto con il fiato sospeso familiari e tifosi, è tornato a casa. «Ho sentito il bisogno di prendermi una pausa», ha detto. Non si sa perché si sia allontanato, ma è una storia a lieto fine, che si è conclusa mercoledì notte, quando in molti temevano che si fosse suicidato. Proprio poche ore prima fratello aveva scritto su Facebook: «La cosa più probabile è che abbia deciso di togliersi la vita». «Appena prima di compiere quel gesto, o comunque di dileguarsi nel nulla - aveva aggiunto - è stato con una persona che è arrivata con la macchina proprio dove Seba ha abbandonato la sua. Io non so se questa persona abbia materialmente aiutato mio fratello, non mi importa. Vorrei solo dirle di mettersi in contatto con me». Poi c'era stato l'appello dei compagni di squadra attraverso «Chi l'ha visto». «Siamo la tua famiglia - dicevano dal PalaKnights - il tuo posto nello spogliatoio è lì e noi vogliamo solo che torni». Bianchi, una lunga carriera iniziata tra i professionisti nel 2013 con la Fulgor Omegna, aveva giocato in altre squadre del Verbano-Cusio-Ossola e poi era arrivato ai Legnano Knights. Domenica scorsa era stato il miglior marcatore con 14 punti nel derby contro la Sangiorgese.

«Nella nottata è arrivata la notizia più bella che speravamo di dare da ore: Sebastiano Bianchi è tornato a casa - si legge nel sito della società -. Psicologicamente disorientato e spaventato, è tornato spontaneamente dopo aver sentito anche l'appello della squadra. Oggi abbiamo ottenuto una delle vittorie più importanti di sempre». La Bmw scura del giocatore era rimasta parcheggiata da lunedì con dentro chiavi e telefonino, tra Villa Taranto e il teatro Maggiore, e dal cellulare mancava parte di Whatsapp.

Ha passato due giorni con una amica straniera e insieme avevano trasferito da un'auto all'altra anche i pesi e le corde prelevati dalla palestra domestica, per rendere più credibile l'ipotesi del suicidio. Ma il suo ritorno ha tranquillizzato tutti. «È vivo - ha aggiunto il fratello Mattia -. Ovviamente la gioia è immensa e offusca qualsiasi altro sentimento e preoccupazione per il futuro».

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