Per la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali non c'erano anomalie. Prima dell'avvio delle opere di consolidamento e restauro della Torre dei Conti le indagini strutturali avevano attestato che c'erano le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai. Rassicurazioni spazzate via lunedì mattina dal doppio cedimento che ha fatto implodere la struttura medievale di largo Corrado Ricci, ai Fori Imperiali, uccidendo uno degli operai che stavano lavorando, rimasto sepolto sotto le macerie 11 ore, estratto vivo in serata e morto nella notte al Policlinico Umberto I.
Cosa è andato storto nei lavori di ristrutturazione - finanziati con fondi Pnrr per quasi sette milioni - lo capirà la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali affidato al sostituto procuratore Mario Dovinola e agli aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo. L'area è stata posta sotto sequestro e ieri c'è stato un primo sopralluogo dei carabinieri del nucleo investigativo e di un consulente della Procura con un drone che ha perlustrato dall'alto la situazione ed effettuato i rilievi disposti dai magistrati. Ad indagare è anche la polizia giudiziaria della sezione specializzata in infortuni sul lavoro, che ha ascoltato gli operai sopravvissuti, il direttore dei lavori, i tecnici, i titolari delle aziende e diversi testimoni. Per evitare interferenze a coloro che lavorano alla messa in sicurezza dell'area e per rispetto nei confronti della vittima della tragedia, ieri è stato annullato il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
L'inchiesta punta a fare luce anche sulle gare d'appalto per accertare la sussistenza dei requisiti da parte delle società vincitrici. Già disposta l'acquisizione di tutta la documentazione delle imprese coinvolte. Sono sei gli affidamenti diretti relativi alla gara di appalto, tra questi due riguardano le ditte Picalarga di Campagnano e Edilerica, specializzata in restauri di edifici storici, dove lavorava Octay Stroici, l'operaio deceduto. I titolari delle due società sono stati sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti. La Sovrintendenza capitolina ha fatto sapere che sono stati rispettati tutti i protocolli: "Non vi è stato alcun ricorso al criterio del massimo ribasso, né sono state mai autorizzate o consentite forme di appalto a cascata. I sei affidamenti diretti riguardano solo servizi tecnici".
Dal 2006, quando vennero sgomberati gli uffici pubblici, la Torre non era stata più utilizzata né manutenuta, motivo per il quale versava in "uno stato di totale abbandono, causa del suo degrado sia all'esterno che all'interno". Come risulta dalla determina dirigenziale del 22 maggio 2025 con cui Roma Capitale aveva disposto un "affidamento diretto per dei Servizi di Verifica della progettazione esecutiva". La Torre - si legge nella descrizione del progetto di restauro sul sito del Comune - versava all'interno in uno stato generale di fatiscenza, erano crollati alcuni controsoffitti moderni ed era riscontrato l'ammaloramento di tutti gli infissi, c'erano infiltrazioni importanti all'ultimo piano. I lavori di restauro avrebbero dovuto renderla di nuovo fruibile al pubblico, realizzando un centro servizi per l'area archeologica, una sala conferenze, spazi espositivi e un percorso di vista alla Torre. Ma forse l'intervento di restauro è stato tardivo e non c'erano le condizioni di sicurezza per procedere ai lavori. È possibile che negli anni la struttura originaria della Torre sia stata modificata, alterandone l'assetto formale. Ma anche che ci sia stato un errore di progettazione. Tra le ipotesi investigative c'è anche quella di un ponteggio interno montato male o di un montacarichi che potrebbe aver minato la stabilità dell'antico edificio.
Per verificare se le operazioni nel cantiere fossero adeguate alle caratteristiche strutturali del monumento la Procura ha disposto una consulenza tecnica e una superperizia affidata a ingegneri strutturisti che accerteranno lo stato della torre e la correttezza delle modalità operative.