Berlino Andrea Nahles ha lasciato la guida del partito socialdemocratico tedesco (Spd). A fine aprile 2018, quando il congresso di Wiesbaden l'aveva eletta alla testa della più antica formazione politica in Germania, l'ex ministra del Lavoro sapeva di avere davanti a sé una sfida impossibile: riportare la Spd a sinistra restando allo stesso tempo al governo con i moderati della cancelliera Angela Merkel. «Un partito si può riformare anche mentre è al governo», dichiarò Nahles. Il voto di due domeniche fa ha dimostrato che la quadratura del cerchio non le è riuscita: alle europee la Spd ha raccolto il 15,8% dei voti, il risultato più basso di sempre; lo stesso giorno il partito ha anche perso il controllo di Brema per la prima volta da 73 anni. Un disastro al quale Nahles ha reagito con coerenza, dimettendosi dalla guida della Spd e offrendosi anche di rimettere il seggio da deputata.
La sua scelta ha scosso la politica tedesca: il passo indietro dell'ex ministra potrebbe convincere i socialdemocratici che è giunta l'ora di tornare sui banchi dell'opposizione. «Rispetto la decisione di Nahles, con la quale ho lavorato a lungo insieme: fra di noi esiste un rapporto di fiducia». Così Merkel presente a un convegno della Cdu ha commentato la notizia. «Da parte del governo continueremo la nostra azione consapevole delle responsabilità che abbiamo verso il paese, l'Europa e il mondo», ha concluso la cancelliera.
Il patto di coalizione fra i due (ex) primi partiti tedeschi dura fino a ottobre 2021 ma ormai quasi nessuno crede che Merkel possa guidare il paese fino a quella scadenza. Il dramma della Spd è che se lascerà il governo, la Germania potrebbe andare a elezioni anticipate. E secondo l'ultimo sondaggio Forsa, i socialdemocratici potrebbero scivolare ancora più giù, attorno a quota 12%, appena sopra all'11% attribuito al partito xenofobo AfD.
Se Sparta piange, Atene non ride: la stessa rilevazione vede i Verdi primo partito con il 27%, davanti alla stessa Cdu in ulteriore calo al 26%. Bruciato Martin Schulz a fine 2017 e bruciata ieri anche Andrea Nahles, la politica tedesca è appesa alle scelte di chi sarà scelto a guidare la Spd da domani.
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