Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta torna all'attacco. Lo fa in un momento difficile, al termine di una settimana in cui le ong sono riuscite a sferrare due assalti al porto di Lampedusa. "Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare", spiega in una intervista al Corriere della Sera accusando apertamente il ministro dell'Interno Matteo Salvini per aver voltato le spalle alla missione Sophia e aver così aperto la strada alle ong. "Non ha voluto ascoltare - dice - e adesso si lamenta". Una provocazione che non ha scalfito il leghista. Che ha replicato: "Il lunedì mattina mi alzo contento, altri un po' nervosetti, problema loro...".
"Mi hanno lasciato solo...". La lamentela che Salvini ha fatto trapelare sabato sera durante la diretta Facebook ha riaperto la ferita tra il Viminale e la Difesa. Le distanze tra i due ministri sono siderali. Tanto che a quelle dichiarazioni hanno fatto seguito precisazioni su precisazioni che hanno svelato tutta la fragilità del governo nel contrasto alle ong e all'immigrazione clandestina. Se, infatti, il vice premier è determinato ad andare fino in fondo pur di azzerare definitivamente gli sbarchi, la Trenta punterebbe a concertare ogni azione con le autorità internazionali e, come ha detto in passato, a riaprire i porti italiani. Adesso la titolare della Difesa torna ad attaccare l'inquilino del Viminale accusandolo di non aver rinnovato la missione Sophia, l'operazione lanciata dall'Unione europea nel 2015 per far fronte all'ondata migratoria dalla coste libiche. Un'operazione che, in realtà, non ha mai funzionato e soprattutto che non è mai riuscita ad azzerare gli sbarchi in Italia proprio perché prevedeva il trasbordo nei nostri porti. Nel 2017, per esempio, sono state soccorsi 15.218 persone in 126 interventi. Nel 2018,invece, sono stati recuperati 3.172 immigrati in 29 interventi. Per un totale 18.390 irregolari. Che sono tutti arrivati in Italia. "Questi - fano notare dal Viminale - i risultati dell'operazione Sophia ottenuti con la partecipazione determinante della difesa italiana". Al contrario la ricetta Salvini ha fatto crollare gli arrivi dell'85% azzerando, di fatti, il traffico di esseri umani.
Per la Trenta l'emergenza da affrontare è il conflitto in Libia. Nei giorni scorsi ho dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. "Se la crisi dovesse degenerare, l'Italia non può farsi trovare impreparata", spiega al Corriere della Sera rivelando che l'obiettivo della Difesa è "prevenire ogni sviluppo per tenere in sicurezza il nostro Paese". Al Viminale sono diversi a credere che il ministro della Difesa non stia facendo abbastanza. Lo stesso Salvini ha interrogato i vertici delle forze armate per sapere da loro "se la difesa dei confini è ancora un diritto-dovere da parte delle istituzioni o se i confini italiani sono diventati un 'di più'". Per il vice premier leghista, infatti, "i confini via mare sono come quelli via terra" e, quindi, vanno difesi. Anche dalle ong. Per la Trenta, invece, va tutto bene così. A suo dire, la Marina sta già assolvendo ai "tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità". E rivendica pure l'operazione "Mare Sicuro" che arriva fino alle acque davanti le coste libiche. "Abbiamo quattro navi già schierate, compresa Nave Caprera in porto a Tripoli per l'assistenza tecnica alla Guardia costiera libica - incalza - ma l'operazione prevede fino a un massimo di sei unità, cinque mezzi aerei e un contingente di 754 persone". Nei giorni scorsi, però, le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza hanno di fatto scortato le navi delle ong senza intervenire. E per Salvini tutto questo non è tollerabile: "Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci sull'utilizzo di queste unità (militari, ndr)".
Alle polemiche della Trenta Salvini ha preferito non rispondere lasciando parlare i numeri.
"La missione Sophia, con tutto il rispetto, recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perchè questo prevedevano le regole della missione - spiega - ditemi se il contrasto dell'immigrazione clandestina è recuperare decine di miglia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia".Entro questa settimana il vice premier leghista intende convocare al Viminale un comitato per l'ordine e la sicurezza. Sul tavolo anche i problemi sollevati dal ministro della Difesa.
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