Roma - I risparmiatori «vittime del salvabanche» hanno due certezze. La prima è che i rimborsi del governo non basteranno. Copriranno parzialmente le perdite di pochi obbligazionisti. A basso reddito, perché così costa meno, non per giustizia sociale. Secondo, loro andranno avanti fino a quando non saranno rimborsati tutti, completamente. Comunque sarà un capodanno mesto per gli obbligazionisti di Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara. Martedì hanno visto la conferenza stampa del premier Matteo Renzi, che in teoria si è schierato dalla loro parte. «Chi ha subito un danno perché truffato deve sapere che noi faremo di tutto perché possa riavere i suoi soldi». Ma dietro quel «di tutto» ci sono i tanti ostacoli a un risarcimento totale. Intanto quello macroscopico segnalato ieri dal Corsera, del tetto massimo ai rimborsi previsto dalla legge di stabilità. I collegi arbitrali definiranno chi rimborsare e quanto, ma non potranno scostarsi da un tetto massimo che andrà definito con i decreti attuativi. Tutto dipende da dove verrà messa l'asticella. Ma non potrà essere troppo alta, considerando che il fondo di solidarietà è stato fissato a 100 milioni di euro.Per questo i risparmiatori si stanno dando da fare in autonomia e cercano soluzioni. L'ultima il fondo di garanzia della Consob. L'Aduc, associazione di consumatori, ha proposto di riattivarlo. I risparmiatori si stanno attrezzando per eventuali cause civili. La maggior parte di noi, spiega un correntista, ha svuotato i conti correnti, ma non li ha chiusi, proprio in vista delle cause. Ma c'è una controindicazione. Alla fine potrebbero ritrovarsi a pagare l'imposta di bollo sul conto titoli. Una beffa ulteriore. I comitati e le associazioni consumeristiche puntano ad allargare il più possibile la platea dei risparmiatori da risarcire. Ma secondo le stime del governo diffuse prima di natale i casi più esposti, quelli sui quali si concentrerà la Camera arbitrale dell'Anac di Raffaele Cantone sono 1.010.I decreti arriveranno il prossimo anno e non nei primi mesi. Giustificazione ufficiale: studiare bene le competenze delle diverse autorità coinvolte e non creare sovrapposizioni tra l'Anticorruzione, Bankitalia e Consob. Ma il sospetto che si cerchi di fare calmare le acque è forte. Si sa che saranno privilegiati i redditi medio-bassi e si terrà conto di quante cedole sono state incassate. Quanti altri investimenti ci sono nel conto titoli. Poi, ci sono i casi di truffa vera e propria, che fanno storia a sé. Ma anche in questo caso senza certezze.
Allo stato, spiegano ancora degli ex obbligazionisti, non sappiamo se in questi casi sarà comunque necessario rivolgersi alla giustizia civile o se saranno gli arbitri a farsene carico. Il problema fondamentale resta a chi andrà il conto, visto che il governo non può, le nuove banche si sono sfilate e le vecchie sono state svuotate del loro patrimonio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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