Trump dà buca a Putin. Cancellato l'incontro al G20 di Buenos Aires

La replica di Mosca: "Più tempo per le cose utili". Niente faccia a faccia con Erdogan e Moon Jae-in

Trump dà buca a Putin. Cancellato l'incontro al G20 di Buenos Aires

New York - Donald Trump spariglia nuovamente le carte sull'incontro con Vladimir Putin. Dopo aver lasciato Washington per recarsi al G20 di Buenos Aires, il presidente americano ha scritto su Twitter di aver annullato il faccia a faccia con l'omologo russo a causa della crisi in Ucraina. E poco dopo ha cancellato anche l'incontro con il leader turco Erdogan e con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in.

«Considerato che le navi e i marinai non sono ritornati dalla Russia all'Ucraina, ho deciso che sarebbe meglio per tutte le parti coinvolte cancellare l'incontro in programma in Argentina con Putin - ha scritto Trump - Attendo di nuovo un vertice significativo non appena questa situazione sarà risolta». Appena prima, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, era al contrario sembrato favorevole a mantenere l'appuntamento, dicendo che «probabilmente» avrebbe visto il leader del Cremlino, poiché il G20 era un «momento molto opportuno». Pur precisando che avrebbe letto un «rapporto finale» su quanto successo tra i due paesi mentre era in viaggio sull'Air Force One. Da Mosca, intanto, il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aveva già confermato che il presidente russo e il collega americano avrebbero avuto un «breve incontro bilaterale» a margine del G20 per poi proseguire i negoziati con la partecipazione delle delegazioni «per circa un'ora». Affermando anche che Washington aveva confermato l'incontro. Ma dopo la nuova inversione di rotta di Trump, Peskov ha riferito alle agenzie russe che se il faccia a faccia non ci sarà, Putin «avrà un paio di ore in più per incontri utili». «Noi andiamo in Argentina - ha continuato - Finora abbiamo visto solo un tweet e i resoconti dei media».

Negli Usa c'è chi fa notare come la mossa di Trump sia arrivata a poche ore di distanza dall'ultima svolta sul Russiagate. Svolta che questa volta riguarda Michael Cohen, l'ex avvocato personale del tycoon, il quale a sorpresa davanti a una corte di New York si è dichiarato colpevole di aver mentito al Congresso su un progetto per costruire una Trump Tower a Mosca. Cohen si era già dichiarato colpevole per altre accuse riguardanti frodi bancarie ed evasioni fiscali, offrendo la sua collaborazione al procuratore speciale Robert Mueller e prendendo le distanze dal presidente. Ora, però, ha ammesso che tenne informato Trump sino al giugno 2016 sulle discussioni del progetto a Mosca, mentre al Senato aveva detto che finirono nel gennaio di quell'anno. E il giugno 2016 fu il mese in cui avvenne il controverso incontro alla Trump Tower di New York tra lo staff elettorale dell'allora candidato repubblicano e gli emissari russi che avevano promesso materiale compromettente sulla sua rivale Hillary Clinton. Trump, da parte sua, ha commentato su Twitter: «Finirà o durerà per sempre questa illegale caccia alle streghe che ha già distrutto così tante vite innocenti? Dopo aver sprecato oltre 40 milioni di dollari ha dimostrato solo una cosa, che non c'era collusione con la Russia. Molto ridicolo». Sul fronte G20, invece, c'è anche la questione dei rapporti con il Dragone, e il Commander in Chief ha fatto sapere come «gli Stati Uniti siano molto vicini a un accordo con Pechino», ma lui «non sa se vuole farlo».

Al centro del vertice, dove The Donald vedrà il presidente cinese Xi Jinping, c'è anche il tema dei dazi, e Trump ha ribadito che grazie alle nuove tariffe stanno arrivando molti soldi nelle casse americane. «Miliardi di dollari, e siamo solo all'inizio - ha detto - Se le aziende non vogliono pagare dazi costruiscano negli Usa, altrimenti lasciate che il nostro paese diventi ricco come mai prima d'ora».

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