Truppe russe a Kiev, Mariupol sotto attacco "La notte più difficile"

Putin è arrivato a Kiev, l'aveva promesso, preventivato, minacciato, e i suoi uomini sono riusciti a occupare la periferia della capitale.

Truppe russe a Kiev, Mariupol sotto attacco "La notte più difficile"

Putin è arrivato a Kiev, l'aveva promesso, preventivato, minacciato, e i suoi uomini sono riusciti a occupare la periferia della capitale. L'orso è affamato e ha iniziato già nella notte tra giovedì e venerdì a marciare verso Kiev, mentre il presidente Zelensky, e il sindaco, l'ex pugile Vitali Klitschko, hanno invitato la popolazione a una resistenza all'arma bianca, con molotov artigianali.

Alle 4 del mattino ora locale, i missili cruise e balistici hanno cominciato a cadere. Kiev è stata uno degli obiettivi principali, ma i combattimenti si sono susseguiti sugli altri due fronti: a est, nel Donbass, e a sud, tra Odessa e Mariupol. Un missile ha colpito l'aeroporto internazionale di Rivne. A quel punto i militari ucraini hanno fatto esplodere un ponte sul fiume Teteriv, a una cinquantina di chilometri a nord della capitale, per bloccare l'avanzata nemica, mentre le truppe aviotrasportate hanno combattuto, senza grandi risultati, nelle zone di Dymer e Ivankiv, a 45 e 80 km da Kiev. Poco prima delle 10 i militari del Suchoputnye Vojska sono però riusciti a entrate nel distretto di Obolon, a una manciata di chilometri dal centro. La capitale ucraina è entrata in una spirale di terrore, tant'è che il ministro degli Interni Monastyrsky ha postato sui social istruzioni ai cittadini su come realizzare molotov, sostenuto dal sindaco Klitschko e dall'ex calciatore Oleksandr Shovkovskyi, uno dei leader del movimento Euromaidan, predisponendo inoltre la distribuzione di 18mila armi da fuoco con munizioni ai riservisti. Nel villaggio di Negrashi, vicino a Kiev, la gente ha costruito addirittura un checkpoint. Il grosso delle forze russe è ancora a circa 50 chilometri dal centro. Nelle ultime ore si starebbero aprendo una nuova direttrice verso la capitale ucraina, sulla Rudka-Shestovytsya, non essendo riusciti a sfondare a Chernihiv. L'armata russa avrebbe un problema con il carburante e le forniture, da qui la decisione di attendere l'invasione di Kiev. Alcuni scontri fra avanguardie sono segnalati alla periferia nord. Il timore per l'arrivo dei carri armati potrebbe concretizzarsi oggi, a meno che l'esercito ucraino decida di prendere il potere e rovesciare Zelensky (che è ancora a Kiev), come chiesto da Putin.

Nel sud gli uomini del generale Valery Gerasimov hanno chiuso alla navigazione il mar d'Azov, isolando i porti di Mariupol e Berdiansk e assediando Kherson. Forze anfibie sono sbarcate a Odessa, la principale città portuale. Ormai i russi controllano quell'area. Così è stato negato l'accesso al mare agli ucraini e si è costituita un'unica fascia dal Donbass alla punta estrema occidentale costiera. Notizie drammatiche anche dal nord est, dove i soldati hanno occupato la città di Sumy, capoluogo dell'omonima regione, bombardato Okhtyrka (minacciando i gasdotti), a 200 km oltre il confine russo, e sottoponendo Kharkiv (il polo petrolifero è in fiamme) a un pesante attacco missilistico. In serata l'esercito di Mosca ha di nuovo provato a indebolire le difese della capitale con un attacco missilistico da Pohreby, a sud di Kiev, a dimostrazione che la città sta per essere accerchiata. Le sirene sono tornate a suonare, e le persone rimaste nella capitale sono tornate a cercare rifugio nelle stazioni della metro.

Si trema anche dalle parti di Chernobyl, area occupata giovedì dai russi. I livelli di radiazioni nella zona della centrale nucleare hanno superato i livelli di controllo. Secondo gli esperti è connesso ai movimenti sul terreno di una grande numero di mezzi militari. Mosca risponde che la situazione è sotto controllo, ma il rischio radiazioni è l'ultimo e non meno grave problema che potrebbe martoriare l'Ucraina. È anche una guerra di numeri quella che si sta combattendo: Kiev sostiene di aver annientato 2mila soldati, 80 carri armati e 10 aerei.

Mosca riferisce di «perdite ridotte al minimo». I militari ucraini morti sono invece più di 200, e almeno 140 le vittime tra i civili, «un numero crescente, tra i quali bambini», spiega il segretario di Stato americano Antony Blinken.

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