Coronavirus

Tweet choc di Giorgio Gori: ​"Pazienti lasciati morire"

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in un tweet ha commentato l'elevato numero di pazienti ricoverati per coronavirus nella sua provincia e ha concluso affermando che "i pazienti che non possono essere trattati sono lasciati morire"

Tweet choc di Giorgio Gori: ​"Pazienti lasciati morire"

"I pazienti che non possono essere trattati sono lasciati morire". Questa la frase choc che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha scritto a conclusione di un tweet che ha scatenato non poche polemiche.

"Il dato dei pazienti in terapia intensiva può trarre in inganno", scrive il primo cittadino di Bergamo, la cui provincia detiene il record di contagiati da coronavirus con 1472 casi. Gori ha, poi, precisato che se l’epidemia pare arrestarsi è "solo perché non ci sono più posti in terapia intensiva". Un'osservazione a cui è seguita una deduzione ( "I pazienti che non possono essere trattati sono lasciati morire") che non è piaciuta ai 'seguaci' del sindaco che, successivamente, ha eliminato il tweet.

Il medico Salvo Di Grazia, molto attivo sul social dei cinguettii con oltre 22mila follower, ha scritto con un certo sgomento: "Ma mi scusi, lei sindaco di una città dice su Twitter che i pazienti “sono lasciati morire”? Ma si rende conto di quello che ha scritto?". Gori replica: "È purtroppo ciò che sta accadendo, come emerge dalle testimonianze dei medici impegnati in prima linea negli ospedali. Ma ha ragione, avrei dovuto dirlo in modo più delicato. Di questo mi sono scusato". Tra i vari commenti c'è stato anche quello della giornalista Selvaggia Lucarelli: "Ho chiesto a un medico che lavora giorno e notte a Crema e ha smentito categoricamente". "Io avrei dovuto dirlo con maggiore delicatezza, mi scuso, ma purtroppo la situazione è davvero drammatica", scrive Gori. Il rapper Frankie hi-nrg mc, invece, sostiene la veridicità delle parole del sindaco: "Da due giorni è protocollo nelle terapie intensive: si preferisce chi ha più prospettive di vita. Già ne stanno morendo, perché i posti sono finiti".

Nel mezzo, tra verità e smentite, c'è la testimonianza che Christian Salaroli, anestesista rianimatore a Bergamo, ha rilasciato al Corriere della Sera: "Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra. Non lo dico io, ma i manuali sui quali abbiamo studiato".

Intanto questo pomeriggio l'azzurra bergamasca Michela Moioli, leader della classifica mondiale di snowboardcross con 900 punti di vantaggio su Belle Brockhoff, ha rivelato che anche suo nonno si trova ricoverato all'ospedale di Bergamo.

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