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"Uccidere il drago". Tra le carte di Wikileaks spunta Alemanno

Tra i documenti di Wikileaks emergerebbe il tenativo americano di ostacolare Alemanno nella sua battaglia contro gli Ogm

"Uccidere il drago". Tra le carte di Wikileaks spunta Alemanno

"Non possiamo permettere a Gianni Alemanno di andare avanti senza ostacoli". Sono queste le parole che emergerebbero dai documenti divulgati da Wikileaks e che dimostrerebbero l'intenzione degli Stati Uniti di bloccare l'iniziativa contro gli Ogm portata avanti dall'allora ministro all'Agricoltura del secondo governo Berlusconi. La notizia è stata riportata dal quotidiano online "Secolo Trentino" in un articolo rilanciato dallo stesso Alemanno sulla sua pagina Facebook.

Ad irritare gli Stati Uniti sarebbe stata la lotta dell'ex sindaco di Roma agli organismi geneticamente modificati, una chiusura in difesa del made in Italy che avrebbe precluso agli Usa un mercato di circa 70 milioni di dollari. L’ambasciatore statunitense a Roma Mel Sembler avrebbe scritto a Washington: “Stiamo mettendo insieme una cricca di ministri che la pensano nel modo giusto e stiamo dando istruzioni a vari consulenti di alto livello del governo". Tra gli alleati che l'ambasciatore Usa avrebbe trovato in Italia ci sarebbe Confagricoltura, al tempo favorevole all'introduzione degli Ogm.

Sembler, dopo aver scritto che non era possibile "sottostimare Alemanno e la sua determinazione”, avrebbe ricevuto da Washington una risposta secca: “Non possiamo permettere ad Alemanno di andare avanti senza ostacoli". Risposta cui si aggiungeva la constatazione che non vi fosse altra soluzione che togliere di mezzo tutti gli ostacoli: "Dobbiamo ammazzare un drago per volta".

La guerra degli Ogm si concluse poi qualche anno più tardi con la nomina a ministro dell’Agricoltura del governo Prodi (2006-2008) di Paolo De Castro, favorevole all'adozione da parte dell'Italia di una legislazione permissiva sugli Ogm.

Le parole riportate da Wikileaks, se confermate, dimostrerebbero il tentativo dell'amministrazione Bush di forzare la politica italiana su un tema che ha diviso a lungo l'opinione pubblica.

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