Uccisa l'orsa, tutti contro il Trentino

Abbattuto l'animale: "Pericoloso, aveva già aggredito". E scatta il boicottaggio turistico

Uccisa l'orsa, tutti contro il Trentino

Trovata e uccisa. È stata abbattuta l'orsa KJ2 che il 22 luglio scorso aveva ferito un idraulico mentre passeggiava con il suo cane in un bosco nella zona dei laghi di Lamar in Trentino. L'uomo aggredito, Angelo Metlicovec, 69 anni di Cadine (Trento) era in vacanza in montagna, stava percorrendo il sentiero che dai laghi di Lamar conduce al lago di Terlago, quando l'orsa lo ha avvicinato e lo ha attaccato, forse disturbata dalla presenza del cane, procurandogli ferite a un braccio e a una gamba. Per tentare di salvarsi l'uomo era finito per una decina di metri giù per un dirupo. Lì alle 18.52 aveva chiesto aiuto. Tanta la paura ma fisicamente stava bene. Sabato sera l'orsa è stata abbattuta. Ad abbatterla gli agenti del Corpo forestale della provincia autonoma di Trento che hanno eseguito l'ordinanza del presidente della Provincia, Ugo Rossi. L'abbattimento è avvenuto, ha fatto sapere Rossi, nell'area del Bondone.

«Ciò è stato possibile si legge nella nota trasmessa dalla Provincia grazie alle precedenti attività di identificazione genetica e successiva cattura e radiocollarizzazione ai fini della riconoscibilità dell'animale. Il documentato indice di pericolosità dell'esemplare, culminato nel ferimento di due persone, ha richiesto l'attuazione dell'ordinanza nel più breve tempo possibile».

La decisione di sopprimere l'animale era stata presa con un'ordinanza emessa dal presidente della Provincia, Ugo Rossi. «Quando il pericolo sale oltre ad una certa soglia, si procede all'abbattimento anche per garantire la sicurezza delle persone - ha detto Rossi rispondendo alle polemiche che sono esplose subito dopo la notizia dell'abbattimento -. Le condizioni di tempo, spazio, luogo e l'indice di pericolosità di questo esemplare hanno imposto questo tipo di scelta e anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo, ma di fatto non lo è. Noi vogliamo andare avanti con il progetto Life Ursus. Chi vive in un territorio deve comunque vivere in sicurezza».

Da dire che l' uomo si trovava a un paio di chilometri a monte di Predara. Un cartello indica la presenza dell'orso, che nella zona due anni fa aveva già colpito, aggredendo Vladimir Molinari mentre si allenava in compagnia del suo cane. A intervenire ora e a farsi portavoce degli ambientalisti è Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista che annuncia battaglia fino a che «i responsabili non pagheranno».

«Non è bastato dice - nel 2014 il caso dell'orsa Daniza, uccisa dall'anestesista mentre tentavano di catturarla.

Nonostante gli appelli, gli avvertimenti, gli ammonimenti, i ricorsi, l'amministrazione provinciale di Trento ancora una volta ha dato prova di prepotenza e crudeltà, dichiarando e portando fino in fondo una guerra all'orsa Kj2 terminata, come purtroppo avevamo previsto, con la morte dell'animale».

Anche l'Enpa definisce l'accaduto «un vero e proprio delitto».

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