
Un anno e otto mesi ai tre vigili urbani e allo psichiatra. È la condanna per omicidio colposo inferta dal tribunale di Torino per la morte di Andrea Soldi, il quarantacinquenne deceduto nell'agosto del 2015 in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio.
Per lo specialista Pier Carlo Della Porta e per i tre vigili Enri Botturi, Stefano Del Monaco e Manuel Vair il pm Lisa Bergamasco aveva chiesto 18 mesi di carcere. Il tribunale ha stabilito che il risarcimento del danno dovrà essere definito in sede civile ma ha disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 220mila euro a favore del padre di Andrea, Renato Soldi, e di 75mila a favore della sorella, Maria Cristina. Alla lettura della sentenza gli imputati, tutti accusati di omicidio colposo, erano presenti in aula.
«Meno male che c'è stata la condanna perché l'arroganza di quei vigili andava punita», dice l'uomo. «La morte di mio fratello deve avere un senso, deve iniziare un percorso - fa eco Maria Cristina, la sorella del ragazzo -. Mi auguro che qualcuno si metta intorno un tavolo e ragioni sul Tso, perché le cose cambino. I malati vanno ascoltati, quel Tso poteva essere rimandato, non c'era l'urgenza». Gli avvocati dei quattro condannati, invece, attendono le motivazioni della sentenza, che arriveranno tra 60 giorni, per far ricorso.
«È una sentenza nei confronti della quale nutriamo il massimo rispetto - dice Anna Ronfani, legale dello psichiatra - così come abbiamo apprezzato come è stato condotto il dibattimento, però la consideriamo un segmento di questa vicenda processuale, un passaggio che apre la strada a ulteriori fasi di giudizio perché certamente sarà appellata».
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