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Un'ipoteca sul futuro che può durare trent'anni

Designare Neil Gorsuch è la mossa più intelligente che Trump abbia fatto

Un'ipoteca sul futuro che può durare trent'anni

La designazione di Neil Gorsuch a giudice della Suprema Corte è la mossa più intelligente, e sotto molti aspetti anche la più importante, che Trump abbia fatto da quando si è insediato alla Casa Bianca: ha scelto un uomo di solide idee conservatrici, molto vicine a quelle del defunto Antonin Scalia che è chiamato a sostituire, ma stimato da tutti per la sua correttezza e la sua integrità e, con i suoi 49 anni, destinato a restare in carica per almeno una generazione. In questo modo ha preso addirittura quattro piccioni con una fava: ha soddisfatto i suoi sostenitori, che si aspettavano che ripristinasse al più presto la ormai trentennale superiorità repubblicana nella Corte per impedire una ulteriore deriva liberal della società americana e la possibile abolizione del secondo emendamento sul possesso di armi; ha messo in difficoltà i democratici, che avendo approvato a suo tempo la nomina di Gorsuch a giudice della Corte d'appello del Colorado da parte di Bush avranno adesso più difficoltà a opporsi che se la scelta del presidente fosse caduta su un personaggio più controverso; ha dato una soddisfazione agli elettori protestanti, visto che Gorsuch è un episcopale mentre la Corte è oggi composta da cinque cattolici e tre ebrei; ha, infine e soprattutto, posto le premesse per condizionare per molti anni, al di là del suo stesso mandato, l'orientamento della Suprema Corte, che giudica della costituzionalità delle leggi statali e federali le cui sentenze segnano spesso svolte fondamentali nella legislazione e nel costume: per esempio, la Roe vs. Wade del 1977, che azzerando le leggi di ben 46 Stati legalizzò l'aborto, o la Hustler vs. Falwell del 1998 a tutela della libertà di espressione. E fu sempre la Corte con cinque voti contro quattro - a decidere a favore di Bush, dopo furiose battaglie legali, la corsa alla Casa Bianca del 2000.

Durante i suoi otto anni di presidenza, Obama ha cercato di rovesciare gli equilibri nominando due donne super progressiste, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan, e sarebbe riuscito a completare l'opera se, dopo la morte di Scalia 10 mesi fa, il Senato controllato dai repubblicani non avesse rifiutato perfino di avviare la procedura di convalida del suo candidato, Garland, sostenendo che una scelta così importante non poteva essere compiuta da un presidente ormai a fine mandato. Anche a causa di questo scontro, la scelta del giudice destinato a rompere l'anomalo equilibrio tra conservatori e liberali seguito alla scomparsa di Scalia è stato uno degli argomenti più scottanti della campagna elettorale, con Hillary che ripeteva che, se fosse stata affidata a Trump, l'evoluzione liberale della società americana sarebbe stata in grave pericolo.

Molti senatori democratici sono ora tentati di vendicarsi di questo «sgarbo», ricorrendo alla filibusta per bloccare o almeno ritardare la nomina di Gorsuch. Dal momento che il rapporto di forze in Senato è di 52 a 48, e che per mettere fine all'ostruzionismo occorrono 60 voti, hanno qualche carta in mano. Ma i repubblicani possono o convincere otto loro colleghi più moderati (e più esposti nelle prossime elezioni di midterm) a votare sì, o come li ha già esortati a fare Trump modificare il regolamento e a convalidare la nomina a maggioranza semplice. Un sostanzioso gruppo di democratici appare, in ogni caso, deciso a condurre la battaglia fino in fondo, allo scopo di farne una specie di referendum sul presidente.

Anche con l'arrivo di Gorsuch, alcune conquiste dei liberal, come l'aborto o le misure a favore delle minoranze, non dovrebbero essere in pericolo, perché il giudice Kennedy, nominato da Reagan ma poi «slittato» a sinistra, le difende. Ma la musica cambierebbe se lo stesso Kennedy, ormai ottantenne, o l'83enne Ruth Bader-Ginsberg dovessero dimettersi nel corso dei prossimi quattro (o otto) anni. Questo darebbe a Trump la possibilità di nominare addirittura tre nuovi giudici, magari giovani come Gorsuch, influenzando così gli orientamenti della società americana almeno fino al 2030.

Comunque, fin da ora è probabile che la Corte si pronuncerà contro l'obbligo dei pubblici dipendenti a pagare una quota al sindacato, contro alcune controverse regole sull'ambiente disposte da Obama e sui vari procedimenti pro e contro la pena di morte.

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