Roma - L'attesa deadline è arrivata: niente più proroghe, niente più scuse, basta con le autocertificazioni. Questa mattina i bambini da 0 a 6 anni non in regola con le vaccinazioni rimarranno fuori dall'asilo finché non porteranno il certificato. Nelle scuole elementari e medie, invece, è prevista una sanzione, che può arrivare fino a 500 euro, per le famiglie inadempienti. Basta con casi limite come quello del bambino di Roma immunodepresso dopo aver sconfitto la leucemia che, a metà febbraio, non è potuto tornare a scuola perché nella sua classe c'erano cinque bambini non vaccinati.
Dopo una serie di rinvii, da oggi la legge Lorenzin, che prevede dieci vaccini obbligatori, è pienamente operativa, anche se non è ancora pronta l'anagrafe vaccinale necessaria per avere un quadro preciso dei bambini vaccinati. In base ai numeri forniti dalle Regioni e dagli stessi medici, comunque, ormai dovrebbero essere appena poche centinaia in tutta Italia i bambini non in regola che questa mattina saranno rimandati a casa. I presidi, del resto, sono decisi ad applicare la legge. «È vero che bisogna tenere conto delle esigenze di tutti - afferma Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi - ma non ci si può dimenticare dei bambini più deboli e con problemi di salute che non si possono difendere e soprattutto non hanno scelta. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. Le leggi devono essere rispettate. Quella sui vaccini è una legge e non può essere soggetta a continui differimenti». Perché, come da sempre ribadiscono i medici, basta un solo bambino non vaccinato in una classe per far venire meno la cosiddetta «immunità di gregge», cioè la protezione indiretta per chi, a causa di gravi problemi di salute, non può vaccinarsi.
Non ci sarà una nuova proroga nonostante la recente uscita a sorpresa di Matteo Salvini. Qualche giorno fa il vicepremier aveva chiesto alla ministra della Salute, Giulia Grillo, un decreto legge d'urgenza che consentisse la permanenza a scuola dei bambini non vaccinati anche dopo il 10 marzo, in modo da evitare traumi ai più piccoli. «Non voglio bambini fuori dalla porta», aveva detto Salvini. Richiesta respinta al mittente dalla Grillo, che ha ribadito di voler aspettare il Parlamento per superare la legge Lorenzin: in commissione Sanità del Senato, difatti, giace la proposta di legge M5s-Lega che prevede l'obbligo «flessibile», che scatterà solo quando si verificheranno emergenze sanitarie o ci sarà un significativo scostamento dagli obiettivi di copertura fissati.
I tempi della nuova legge, però, non sono brevissimi: in questi giorni scade la presentazione degli emendamenti, poi dovrà andare in aula e passare alla Camera. Nel frattempo c'è la norma firmata dalla Lorenzin, che ha scatenato dure reazioni da parte dello zoccolo duro dei No-vax.
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