Coronavirus

Variante brasiliana, primo caso a Varese. Moderna: "Tre dosi contro le mutazioni"

Il nuovo ceppo isolato all'Ats Insubria. Il timore è che possa resistere ai vaccini. Sileri: "Serve un coordinamento europeo". Gli esperti Usa: "Siero già efficace contro la britannica e la sudafricana"

Variante brasiliana, primo caso a Varese. Moderna: "Tre dosi contro le mutazioni"

La variante brasiliana, che con tutta probabilità resiste al vaccino, è arrivata anche in Italia. Il primo caso è stato isolato a Varese. Si tratta di un uomo atterrato a Malpensa e arrivato dal Brasile con scalo a Madrid. È ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell'Ats Insubria ed è in buone condizioni. Positiva, in isolamento domiciliare, anche la moglie. Al momento non ci sono motivi che lascino pensare a focolai preoccupanti, ma nulla è da escludere e sono cominciati i tamponi su chi ha avuto contatti con l'uomo negli ultimi giorni.

Il paziente è arrivato all'ospedale di Varese proprio nel giorno in cui il reparto Covid era stato praticamente svuotato. «Ovviamente speriamo rimanga un caso isolato - spiega il primario Covid, Francesco Dentali - Questa è la fase più delicata per il nostro territorio. I numeri sono buoni e i contagi non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di un mese fa. Ma è proprio questo il momento in cui l'attenzione va tenuta alta. Ovviamente in un'area come la nostra, dove i casi sono stati tantissimi, è naturale che circolino con più facilità le varianti, come già accaduto con quella inglese. L'importante è identificare velocemente i casi, come accaduto con il paziente brasiliano». A spaventare è il fatto che la nuova declinazione del virus abbia prodotto migliaia di contagi-bis a Manaus (Brasile), città che era già stata duramente colpita durante la prima ondata e che oggi risulta nuovamente infettata. Quindi la variante non solo velocizzerebbe i contagi ma colpirebbe anche chi è già guarito, scavallando qualsiasi principio di immunità.

Per affrontare con serietà il rischio delle varianti del virus, l'Italia deve innanzitutto poter procedere con la campagna vaccinale. E poi mettere a punto un piano con l'Europa, che non sia per forza di cose la chiusura dei confini - come proposto la scorsa settimana dalla cancelliera tedesca Angela Merkel - ma che serva a contenere i contagi.

«Sulle varianti del virus al ministero si è creato un tavolo, serve un coordinamento che non sia solo italiano ma europeo, perchè le varianti sono ovunque. Deve essere fatto il massimo sforzo per sequenziare quante più varianti - sostiene il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri - Stiamo affrontando la diffusione delle altre varianti con la stessa attenzione degli altri Paesi. In Italia siamo probabilmente un po' più fortunati per due ragioni: la prima è che le varianti più aggressive, in termini di diffusione, in Italia circolano molto molto meno rispetto ad altri Paesi Nord europei. La seconda è che come cittadini abbiamo subito delle restrizioni più durature e più forti».

Lecito è pensare che il vaccino nasca vecchio. Le varianti sono più veloci della cura. E altre varianti, come quella «sconosciuta» identificata in Francia e letale anche per i giovani, danno un'accelerata all'infezione a cui è realmente difficile stare dietro.

Moderna, il cui vaccino è già efficace contro le varianti inglese e sudafricana, sta pensando di affrontare la nuova emergenza brasiliana con una terza dose di vaccino. I test sono stati annunciati ieri e sono volti a «studiare la capacità di aumentare i titoli neutralizzanti contro i ceppi emergenti oltre la serie di vaccinazione primaria esistente». L'immunologo statunitense Anthony Fauci spiega che gli scienziati si stanno già preparando per aggiornare i vaccini contro il Covid e affrontare le varianti del coronavirus ora in circolazione nel Regno Unito e in Sudafrica.

La preoccupazione di Fauci si concentra soprattutto sulla variante sudafricana, «diversa e più inquietante di quella del Regno Unito».

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