È stata la nave scuola dei politici degli anni Dieci. O meglio un incubatore formidabile di carriere. Se Marco Pannella con il Partito Radicale era il talent scout dei politici italiani, la Margherita è stata la piattaforma di lancio per ministri e manager di stato. Un marchio politico che non esiste più, ma che - impresa riuscita forse solo alla Dc - accomuna tre premier consecutivi e un capo dello Stato. Pochi voti alle elezioni (mai sopra il 15%), pochi anni di attività (dal 2001 al 2007), molti uomini di spicco piazzati in tutti gli snodi del potere.
Sembra un discorso da inizio di millennio, ma non è così. Ancora oggi la spinta propulsiva di quello strano mix da fine prima Repubblica, fatto di sinistra Dc, catto-socialismo e ambientalismo moderato non è esaurita. Venerdì ha fatto notizia la nomina di Tiziano Treu al vertice del Cnel. Riformista cattolico del Psi approdato al partito di Francesco Rutelli e poi al Pd, da sempre vicino alla Cisl. La nomina di ieri arriva a 77 anni suonati e ha sorpreso molti. Il fatto è che, nonostante l'età, Treu - forse complice la concorrenza un po' scarsa nel campo della sinistra - può ancora essere considerato un riformista, un politico tecnico che può dire la sua sui temi del lavoro e dell'Economia. Treu è comunque un innesto atipico in quel mondo. Un catto-socialista (con le dovute differenze la famiglia politica è quella di Maurizio Sacconi e dello stesso Marco Biagi). Il mondo dei cattolici oggi Pd è ancora monopolizzato dalla sinistra Dc. Quell'area di politici che nasce con Dossetti e La Pira, nel disprezzo del profitto, e che poi è stata traghettata verso una pratica più prosaica del potere.
A quella corrente culturale appartiene il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, attraversando un paio di ere politiche, l'ex premier Matteo Renzi. Il capo dello Stato era un esponente di punta dell'ala Dc e poi del Ppi che si schierò contro Silvio Berlusconi poi della Margherita. Il giovane segretario in pectore del Pd fa parte dell'ultimissima leva di post democristiani. «Infanzia» nei comitati Prodi, poi nel Ppi, le ossa nella Margherita quindi il potere nel Pd. A ben guardare lo stesso identico ambiente del predecessore, Enrico Letta (stai tranquillo) anche se lui ha fatto in tempo a militare anche nella Democrazia cristiana (poi Ppi e Margherita). Prima di essere cacciato da Renzi.
Dal partito di Francesco Rutelli viene anche l'attuale premier, Paolo Gentiloni, anche se non appartiene alla famiglia cattolica. L'influenza postuma dei centristi di sinistra oggi va dai beni culturali (con il potentissimo ministro Dario Franceschini) alle infrastrutture, con Graziano Delrio. A parte le alte cariche, il partito esprime il vicesegretario di Palazzo Chigi (il recentemente nominato Nino Rizzo Nervo) e anche il renzianissimo ministro allo Sport Luca Lotti. Anche esponenti del mondo dell'Economia, passati per la politica, vengono dal Ppi e dalla Margherita.
Ad esempio Lapo Pistelli, vice presidente dell'Eni. Era sottosegretario agli esteri di Matteo Renzi. I due sono culturalmente e politicamente fotocopie, ma Pistelli è stato anche il primo rottamato da Renzi. Un'unica famiglia, ma molto litigiosa.
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