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Il "vecchio Joe" eletto grazie ai giovani

Con Biden il 61% dei votanti fra i 18 e i 29 anni. Boom dell'87% fra i neri

Il "vecchio Joe" eletto grazie ai giovani

Il presidente più anziano della storia d'America ha fatto breccia fra le nuove generazioni, in un'elezione in cui, rispetto a quattro anni fa, ha votato il 10% in più dei giovani. Il 61% circa dei votanti fra i 18 e i 29 anni ha scelto Joe Biden alle presidenziali del 3 novembre contro il 36% che ha confermato Donald Trump. I giovani hanno preferito «il vecchio Joe» in almeno 32 Stati e i giovani neri, che hanno votato per il leader democratico all'87%, sembrano aver contribuito a chiudere la partita, mentre i bianchi si sono divisi 51% pro-Biden e 45% pro-Trump.

Il dato emerge da un'analisi di Circle, centro di ricerca americano, indipendente, al lavoro al Jonathan M. Tisch College della Tufts University, Massachusetts. Lo studio, basato sui dati dell'Anagrafe, incrociati con quelli di Associated Press e di Nep, consorzio dei grandi media che si occupa di exit poll e analisi dei flussi elettorali, svela anche come le preferenze assegnate dai giovani a Biden abbiano contribuito alla vittoria del candidato democratico negli Stati in bilico che hanno deciso - e continuano a segnare - l'esito di questa elezione. I numeri non sono ancora definitivi visto che lo spoglio è ancora in corso in alcuni Stati. Ma portano dritti a una conclusione. Dall'alto dei suoi 78 anni che ne fanno il leader più agé entrato alla Casa Bianca, Biden fa passi avanti rispetto a Hillary Clinton, che nel 2016 ebbe il 55% dei consensi fra i giovani contro il 37% di Trump. E supera Obama, che nel 2012 ottenne il 60% del voto delle nuove generazioni.

Le preferenze dei giovani, secondo le proiezioni, hanno rappresentato il 17% dei voti complessivi, in un'elezione che ha visto la partecipazione record di circa 160 milioni di cittadini. Fra questi, almeno 10 milioni sono stati i voti dei giovani spediti in anticipo, anche grazie alla possibilità, concessa per la prima volta in molti Stati, di votare senza necessariamente doversi recare ai seggi, e pur in assenza di particolari esigenze. Merito (anzi colpa) del Covid, considerato motivazione sufficiente. Così, oltre al voto postale, molti studenti hanno sfruttato le drop-off boxes sparse per i campus, dove hanno potuto votare imbucando le schede elettorali. Ed ecco i risultati. Si stima che abbia votato fra il 53% e il 56% dei giovani aventi diritto e che la partecipazione possa avere fatto la differenza in quattro Stati cruciali. In Arizona, dove Biden è avanti di circa 20mila voti, il leader democratico ha ottenuto il 60% del voto giovanile e ha un margine di 24 punti di vantaggio su Trump nel voto dei ragazzi. In Georgia, dove è ancora testa a testa fra i due candidati e lo scarto è di circa 10mila voti, Biden è in vantaggio anche grazie al voto di 596mila giovani, 188mila in più rispetto a Trump. Fra questi, il 53% qui è di colore e vota massicciamente Biden. Come del resto i giovani asiatici che lo hanno appoggiato all'82% a livello nazionale e i giovani latinos, pro-presidente per il 73%. Il 57% di loro in Georgia lo ha preferito a The Donald, fermo al 39%.

Così avanti anche in Michigan, con Biden al 62% del voto giovanile contro il 35% di Trump che ha avuto 148mila voti in meno del candidato democratico, e anche nella cruciale Pennsylvania (20 Grandi Elettori), dove Biden ce l'ha fatta per meno di 50mila voti e quindi anche grazie a quelle 154mila preferenze in più dei giovani rispetto a Trump (fermo al 39% dei consensi «young», contro il 58% di Biden).

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