Verdini lavora tra sms e silenzi. E Alfano teme che lo scavalchi

Denis Verdini con l'arrivo di Gentiloni a Palazzo Chigi potrebbe entrare ufficialmente nella maggioranza. Intanto manda messaggi ai suoi: "Vi terrò aggiornati"

Verdini lavora tra sms e silenzi. E Alfano teme che lo scavalchi

Denis Verdini sta mettendo le mani sulla maggioranza di governo. Dopo essere stato - senza non poco imbarazzo da parte di Renzi - il fulcro della riforma della Costituzione, ora il leader di Ala è deciso a piazzare una sua pedina nel nascituro governo di Paolo Gentiloni.

Secondo i primi rumors il candidato sarebbe Marcello Pera, ex ministro dei governi Berlusconi e uomo di peso istituzionale. Una figura che potrebbe alleviare i mal di pancia interni al Pd spaventati dall'idea di dover condividere un governo con Vincenzo D'Anna e colleghi. E sono proprio loro a scalpitare maggiormente. Dopo la fusione tra Ala e Scelta Civica, Enrico Zanetti punta a mantenere la poltrona di viceministro all'Economia. Altri invece vorrebbo per loro un posto al sole. E così a doverli tenere a bada è sempre lui, Denis. Che di mediazioni se ne intende eccome.

Per un giorno e mezzo ieri Verdini non ha risposto al telefono a nessuno. O almeno non a chi lo stava chiamando per chiedere una poltroncina. Poi, come riporta il Corriere, ha preso lo smartphone e ha scritto un sms a tutti i componenti dei gruppi parlamentari di Ala. "Cari amici - ha scritto - al momento non ho avuto alcun contatto con Paolo Gentiloni. I nomi di cui sentite parlare come possibili ministri non hanno alcun fondamento. Vi terrò aggiornati".

La vera lotta è quella con Alfano. Entrando in maggioranza, Verdini si ritroverebbe da odiato compagno di banco a terza forza di governo.

E il ministro dell'Interno ha paura che nel conto dei ministeri Denis possa superare Ncd. Per questo lo avrebbe detto anche a Renzi prima della crisi di governo che "su questo non transigiamo". Poi però le cose cambiano. E ora il premier incaricato è Paolo Gentiloni.

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