La verità choc sul Covid: "Cina protetta dall'Oms"

Desecretato il verbale dell'ex Cts Ippolito: "Bisognava liberare Pechino dall'accusa di aver esportato il virus"

La verità choc sul Covid: "Cina protetta dall'Oms"
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"La vera preoccupazione dell'Organizzazione mondiale della Sanità era che la Cina venisse liberata da ogni possibile accusa di aver esportato il virus, che ha circolato in Lombardia un anno prima tra i pazienti oncologici. L'Italia era impreparata a gestire la pandemia, noi fornivamo pareri ma è stata la politica a decidere". Le prime verità choc sulla pandemia arrivano dalla desecretazione dei verbali delle audizioni dei membri del Cts in commissione Covid, presieduta dal senatore Fdi Marco Lisei.

Il primo è il verbale dell'audizione dello scorso 3 aprile, dove l'infettivologo Giuseppe Ippolito (nella foto) fa a pezzi la task force di cui faceva parte ("tutto gratuito ed estremamente scocciante"). Al luminare saltano evidentemente i nervi quando qualcuno ricorda Roberto Speranza che ne annuncia l'istituzione: "Ma non esisteva alcun atto formale, scusi se mi sono infervorato". Nessuno sapeva quante mascherine ci fossero nonostante il ministero disponesse di un flusso costante di dati, tutta la narrazione sugli "esperti" che avrebbero condizionato le scelte di Giuseppe Conte e di Roberto Speranza viene smontata, un "bailamme di persone che ogni giorno cambiavano", tra "falsi virologi, falsi profeti e falsi esperti di cui anche questo Paese è riuscito a dotarsi", ironizza lo scienziato.

L'elenco degli errori forse costati migliaia di vite continua: "Non chiudere la Valseriana non fu una scelta dei tecnici, ma dell'esecutivo" con "valutazioni economiche e politiche", con buona pace del Piano pandemico ("non ci è mai stato richiesto di dire: adottiamo il piano pandemico, che l'Oms dice di attuare come si fa con l'influenza") e soprattutto dei distinguo di Speranza nella deposizione alla Procura di Bergamo che indagava sulla mancata chiusura della Zona rossa tra Alzano e Nembro, quando l'esponente di Sinistra italiana aveva attribuito a "valutazione e decisione" dei tecnici di Cts e task force la mancata applicazione.

"Speranza può dire quello che vuole", sottolinea Ippolito, ribadendo di avere lui stesso richiesto invano di rifarsi alle metodologie del Piano pandemico. "Altro che Italia pronta ad affrontare la pandemia, la verità è che ogni iniziativa fu presa in maniera improvvisata e tardiva all'interno di uno scenario alquanto confuso, con una gestione raffazzonata e dilettantesca", sottolineano i parlamentari meloniani Antonella Zedda e Francesco Ciancitto. "Speranza tentava di scaricare la responsabilità di quella scellerata e vessatoria gestione della pandemia sul mondo scientifico, è un altro colpo inferto all'allora governo Conte e al ministro della Salute", sottolinea la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Covid. Frasi che non sono piaciute a Pd e M5s, secondo cui Fdi dimostra "malafede politica", mentre la desecretazione è "una violazione che presenta profili di responsabilità giuridica".

Quando alla responsabilità dell'Oms in chiave pro Cina tra gli errori più evidenti commessi secondo lo scienziato c'è il divieto di autopsie a cui Ippolito era contrario ("ma non lavoravo al ministero"), tanto che si sarebbero potute scoprire molte cose subito, anziché aspettare, come la scoperta grazie ai marker tumorali che il virus circolasse da molti mesi prima. Lo aveva detto per primo al Giornale il virologo Giorgio Palù ("dall'analisi del genoma Sars-Cov2 circolava da uomo a uomo sin da settembre 2019"), nel 2023 il matematico Stefano Merler, più volte citato da Ippolito, ai magistrati di Bergamo ricordò di aver saputo del Covid ben prima dell'alert Oms perché "nella comunità scientifica il virus era già noto in precedenza e io a Natale già lo stavo studiando".

Anche Speranza, nel suo libro Perché guariremo di fine 2020 (poi ritirato) parlava di "molti casi di una malattia che somiglia alla polmonite, nella provincia di Wuhan, era tutto il mese che si rincorrevano le voci su nuovi focolai virali". Ma la fonte di queste informazioni non si è mai saputa. Chissà se dalle prossime secretazioni usciranno altri pezzi di verità nascoste che imbarazzano Pechino.

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