Viaggio al centro della Terra (dove si trova un altro Everest)

Viaggio al centro della Terra (dove si trova un altro Everest)

Sono come un'eco, il riflesso di un urlo nelle viscere delle rocce. Le onde sismiche iniziano a raccontare i misteri dell'interno del pianeta. Il loro movimento, i tempi di ritorno, mostrano gli ostacoli che incontrano a profondità irraggiungibili per l'uomo. Inizia uno dei percorsi più affascinanti che la scienza possa affrontare, un'esplorazione non dello spazio, ma degli strati profondi del suolo, un affascinante viaggio al centro della terra, nei misteri di un abisso che potrebbe essere simile a un mondo parallelo, con montagne alte quanto l'Everest e imponenti catene rocciose spezzate da sterminate pianure.

La rivista Science ha pubblicato uno studio condotto da un'equipe di studiosi cinesi e americani in cui l'analisi delle onde sismiche di tredici grandi terremoti ha consentito di iniziare a mappare il mantello terrestre a una profondità inimmaginabile finora: 660 chilometri. La chiave per entrare nelle cavità della terra è proprio l'eco prodotto da un sisma: i tremori attraversano l'interno del pianeta, e quando ritornano nella zona dell'epicentro per effetto della loro elasticità possono rivelare se durante il loro viaggio hanno incontrato ostacoli. Se i confini tra gli strati terrestri crosta, mantello e nucleo - fossero fluidi, i segnali di ritorno sarebbero arrivati più o meno nello stesso tempo. Ma gli strumenti hanno mostrato irregolarità importanti esattamente a 660 chilometri di profondità, sul confine tra il mantello superiore e quello inferiore. E quello che le onde raccontano è un universo sotterraneo fatto di alture e catene di massicci, con «una topografia più aspra di quella delle Montagne Rocciose, o degli Appalachi», ha spiegato il primo ricercatore dello studio, Wenbo Wu. L'altezza e la composizione di questi ammassi rocciosi deve essere ancora determinata con precisione, ma sembrerebbero più imponenti di qualsiasi montagna conosciuta in superficie. In altri punti, invece, le caratteristiche dei segnali hanno indicato che si stendono zone di «pianura». Proprio come avviene sulla terra. La fotografia acustica del sottosuolo sembra mostrare una copia oscura del mondo. La sua ombra sepolta.

Uno strato così lontano è inosservabile con mezzi meccanici. «Il pozzo più profondo mai scavato (quello di Kola, in Russia ndr) ha raggiunto circa 12 chilometri», aggiunge Jessica Irving, sismologa della Princeton University, coautrice dello studio. «e si prova ad andare oltre, la pressione finisce per far crollare le pareti. Cerchiamo di studiare un'area che è 50 volte più profonda e ove le temperature sono pari a 1.600 gradi». Un altro studio nell'ambito della tomografia sismica ha segnalato una zona di irregolarità, indice di probabili rilievi sotterranei, al confine tra il mantello e il nucleo .

I terremoti che consentono un'osservazione più precisa del comportamento delle onde sismiche sono quelli con magnitudo superiore a 7. Le mappe del mantello terrestre fin qui ottenute sono state quelle in corrispondenza di alcuni grandi sismi, come quello del '94 in Bolivia (magnitudo 8.4) e del Mare di Okhotsk nel 2008, con un magnitudine di 7,2, i cui dati sono stati rielaborati con la tecnologia più all'avanguardia.

Lo studio consente anche di comprendere meglio le composizioni chimiche del mantello, che è il vero cuore della terra, occupandone l'84% dello spessore, e di chiarire se i due strati di cui è formato si muovono in modo separato.

La ricerca sembra dimostrare che «lo scambio di materiale tra la Terra profonda e la superficie è bloccato» in corrispondenza delle grandi montagne. Ora l'equipe vuole capire se, dove si incontrano invece zone di confine pianeggianti tra i due mantelli, vi sia invece una connessione chimica tra gli «inferi» inferiori e superiori.

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