In vigore da oggi l'intesa tra Vaticano e Palestina

Firmato sei mesi fa, irrita Israele per il riconoscimento di uno Stato che non c'è

In vigore da oggi l'intesa tra Vaticano e Palestina

Un accordo storico, raggiunto dopo 15 anni di negoziati. Ma che suscita non poche critiche da parte di Israele. Entra in vigore l'accordo bilaterale tra Santa Sede e «Stato di Palestina», dopo la firma del pre-accordo del giugno scorso e la ratifica delle due parti. È il primo atto vaticano del 2016, comunicato attraverso una nota della sala stampa. «In riferimento al Comprehensive Agreement between the Holy See and the State of Palestine, firmato il 26 giugno 2015 - si legge nella nota del Vaticano - la Santa Sede e lo Stato di Palestina hanno notificato reciprocamente il compimento delle procedure richieste per la sua entrata in vigore».

L'intesa, costituita da un Preambolo e 32 articoli, «riguarda aspetti essenziali della vita e dell'attività della Chiesa in Palestina si legge nel bollettino vaticano - riaffermando nello stesso tempo il sostegno per una soluzione negoziata e pacifica del conflitto nella regione».Ma Israele, oggetto ormai da mesi di attacchi terroristici contro i civili condotti da palestinesi, non ci sta. Già a giugno, in occasione della firma del pre-accordo, era arrivata netta la condanna dello Stato ebraico che aveva espresso «rincrescimento» per una intesa che «danneggia le prospettive per un progresso nei negoziati di pace» tra israeliani e palestinesi.

L'accordo, aveva sottolineato il governo israeliano, «mina gli sforzi internazionali per convincere l'Autorità nazionale palestinese a tornare ai negoziati diretti con Israele», che «non può accettare le decisioni unilaterali contenute nell'accordo, che non prendono in considerazione gli interessi fondamentali di Israele e lo speciale status storico del popolo ebraico a Gerusalemme». Il governo israeliano già a giugno aveva messo in guardia la Santa Sede: «Studieremo in dettaglio l'accordo e le sue conseguenze sulla futura cooperazione con il Vaticano».Per il Vaticano si tratta di un accordo importante, che ha lo scopo di favorire la vita e l'attività della Chiesa cattolica e il suo riconoscimento a livello giuridico. L'intesa contiene inoltre un capitolo sulla libertà religiosa e di coscienza, ma anche l'attività della Chiesa nei territori palestinesi: la sua libertà di azione, il suo personale e la sua giurisdizione, i luoghi di culto, l'attività sociale e caritativa, i mezzi di comunicazione sociale. Infine un capitolo è dedicato alle questioni fiscali e di proprietà.

L'intesa è frutto dell'accordo base tra Santa Sede e Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) firmata il 15 febbraio 2000.

I rapporti ufficiali tra Santa Sede e l'Olp furono stabiliti nel 1994; in seguito fu costituita una commissione bilaterale permanente di lavoro che portò ai negoziati per l'accordo del 2000. Ma mentre l'intesa di 15 anni fa fu firmata tra Santa Sede e Olp, quella entrata in vigore ieri è stata siglata tra Santa Sede e Stato di Palestina.

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