West Nile, disinfestazioni sotto accusa

Gli infettivologi: "Sciatteria e negligenza nelle bonifiche". Scatta l'obbligo nel Lazio

West Nile, disinfestazioni sotto accusa
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Un nuovo decesso per il virus West Nile in provincia di Caserta. E i morti salgono a nove. Nove significa che non si può più ignorare il pericolo. Nessun allarme, ma nemmeno troppa leggerezza, perché le infezioni stimate sono 10mila. I contagi (almeno, quelli con sintomi) sono in tutta Italia, non solo in Campania e Lazio. Riguardano Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Sardegna. Casi sporadici, certo, ma abbastanza da far scattare i piani di disinfestazione. Anche perché l'estate non è finita, e il pericolo delle zanzare infette ci sarà anche ad agosto e settembre.

Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti non si potrà parlare di un vero e proprio "picco" trattandosi di una malattia non trasmissibile da uomo a uomo. Tuttavia, "più zanzare infette ci sono, più aumentano i casi" spiega, spronando a disinfestazioni mirate in tempi molto brevi. Anche il virologo Fabrizio Pregliasco invita alla prudenza: "L'estate è solo all'inizio e già si registra un'estensione territoriale più ampia rispetto al passato. L'anno scorso abbiamo avuto 460 casi e 20 decessi, ma è plausibile che quest'anno i numeri crescano ulteriormente".

La Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha attivato la rete di ospedali sentinella su tutto il territorio nazionale per supportare monitoraggio della febbre West Nile. "L'obiettivo è duplice - spiega Giovanni Migliore, presidente Fiaso - Proteggere i cittadini con una risposta tempestiva e supportare gli operatori sanitari con dati aggiornati e strumenti di lettura dei fenomeni epidemiologici emergenti".

Non mancano le polemiche sulle disinfestazioni, le vere incriminate di questa estate: assenti, disordinate, sporadiche. Il presidente del Lazio Francesco Rocca ha emanato un'ordinanza per costringere i comuni inadempienti a provvedere con urgenza alle bonifiche, per cui, in tutto è stato stanziato un milione di euro. "C'è stata molta sciatteria, molta negligenza nel prevenire il rischio del West Nile" stocca Andrea Crisanti, docente di parassitologia molecolare al dipartimento di scienze della vita dell'Imperial College London.

I medici criticano le poche risorse investite nella prevenzione. "Se si fosse puntato di più anche sul potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione, garantendo maggiori risorse e personale, oggi non ci troveremmo nella condizione di dover correre a fare bonifiche per ridurre i rischi del virus West Nile - insorge il presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli e provincia, Bruno Zuccarelli - La fragilità di alcuni non può essere dimenticata, anzi: è a questi pazienti che dobbiamo guardare con tutta la cautela e le precauzioni del caso.

Parliamo di persone che combattono ogni giorno una battaglia contro la malattia e che possono realmente rischiare grosso per una banale puntura di zanzara. È principalmente a loro che dobbiamo garantire un ambiente salubre e sicuro".

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