«Zaini-bomba nei campus» Los Angeles chiude le scuole

L'allarme provocato da un'email partita da Francoforte. A casa 640mila studenti Intimidazioni simili anche a New York, ma il sindaco De Blasio non blocca la città

Valeria RobeccoNew York In California è di nuovo incubo attentati: dopo la strage di San Bernardino, dove quattordici persone sono state uccise dalla coppia killer di origine araba e di fede musulmana che si era radicalizzata, questa volta è Los Angeles in preda alla paura. Ieri le autorità hanno deciso di chiudere tutte le scuole del distretto per «precauzione» a causa di una «minaccia ritenuta credibile», probabilmente un «allarme bomba», scattato intorno alle sette del mattino ora locale. Anche tutti gli school bus che erano già in strada per svolgere il loro servizio sono stati richiamati nei depositi, e agli studenti è stato chiesto di «stare lontani dai campus». Il presidente Barack Obama sta seguendo la situazione e come ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, «la cosa più importante è mantenere l'America sicura». Alcune fonti investigative citate da Abc News hanno rivelato che l'email di minaccia è arrivata da un Paese straniero, e uno degli indirizzi Ip sarebbe riconducibile alla città di Francoforte, in Germania. Secondo il soprintendente scolastico Ramon Cortines tale minaccia era esplicitamente volta a colpire «gli studenti a scuola» e parlava di «zainetti, altri pacchi od oggetti» che potevano eventualmente contenere esplosivi e sarebbero stati lasciati in alcuni campus.A gettare acqua sul fuoco sono stati i funzionari della città di New York. Il sindaco Bill de Blasio e il capo della polizia, William Bratton, hanno ricevuto una email di minaccia simile a quella della città californiana, e hanno aggiunto che la stessa è arrivata a numerosi altri distretti in tutto il Paese nelle ultime ore. Le scuole della Grande Mela però sono rimaste aperte e l'allarme è stato giudicato «non credibile». La reazione dei funzionari di Los Angeles per Bratton è stata «esagerata, estremamente esagerata». «Sono minacce fatte per fomentare la paura, non lo permetteremo», ha chiosato il commissario. L'allarme nella città degli Angeli, ha spiegato al contrario il presidente dello Unified School District, Steve Zimmer, «non riguarda uno, due o tre istituti, ma molte strutture non ancora identificate». Nel corso di una conferenza stampa Zimmer ha assicurato che tutte le scuole saranno controllate ed esaminate, e per farlo sono in azione anche gli agenti dell'Fbi. «Chiediamo ai genitori di non mandare i figli a scuola», ha ribadito il presidente del distretto di Los Angeles, il secondo più grande sistema scolastico pubblico degli Stati Uniti dopo quello di New York con circa 640mila studenti iscritti a 920 scuole, dalla materna al liceo. Oltre 45mila sono invece professori e circa 39mila dipendenti adibiti ad altre mansioni al di fuori dell'insegnamento. «Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i cittadini - ha poi precisato Zimmer - delle famiglie e del personale».

Secondo alcuni media l'allarme che ha paralizzato l'intero sistema scolastico cittadino è senza precedenti, e per la seconda volta in meno di un mese l'intera California si è mostrata vulnerabile alla minaccia terroristica.

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