“A Conte e al M5s dico, anche dieci volte, chiedo una cosa rivoluzionaria: la lealtà”. Nicola Zingaretti alla Festa delll’Unità di Ravenna esordisce così alla vigilia del voto di fiducia che il premier chiederà domani alla Camera alla sua nuova maggioranza.
“Adesso in Italia si cambia tutto", ha tuonato Zingaretti, preoccupato soprattutto per la situazione economica dell'Italia. "Domani in Parlamento si volta pagina, finisce l’era del populismo, chiudiamo la stagione dell’odio e apriamo quella della politica della speranza”, ha dichiarato il segretario del Pd che ha, poi, respinto le accuse di trasformismo e di ribaltone che pendono sul suo partito. “Non c’è nessun tradimento popolare. Questo governo nasce in Parlamento”, ha spiegato. Zingaretti ha chiesto un cambio di passo alla nuova maggioranza composta da M5s e da Leu: “Ora che abbiamo accettato questa sfida dobbiamo essere convinti che tra nemici non si governa per il bene dell’Italia".
Zingaretti ha, infine, cantato vittoria per il ritorno del Pd al governo:"Finalmente ce l’abbiamo fatta, abbiamo combattuto tutti uniti - sottolinea Zingaretti -, tutti insieme con lo stesso obiettivo. Il Pd, in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ha vinto perché ha affrontato questo tornante all’insegna dell’unità”. “Nel Pd ha vinto il ‘noi’ ed è stata sconfitta l’ossessione dell’io”, ha aggiunto. Certo, è ben strano come il Pd rischia a vincere anche quando straperde ma tant'è. Ormai è al governo, pronto a disfare tutto ciò che ha fatto la Lega, a partire dai decreti di Salvini: “Noi vogliamo politiche sulla sicurezza che non si basino sulla paura. Noi vogliamo una stagione di vere politiche dell’immigrazione, superare i trattati di Dublino e i decreti Sicurezza”, sottolinea Zingaretti che nel suo discorso prende di mira anche il decreto Pillon. l discorso di Luca Marinelli, fresco vincitore del Premio Volpi alla Mostra del Cinema: “Per andare avanti tutte e tutti e come ha detto ieri un giovane grande attore italiano premiato a Venezia viva l’Umanità! Viva l’Italia! Viva l’Europa che vogliamo costruire”. Infine l'ultimo pensiero va a
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