Zingaretti nomina un rom per gestire ottocento milioni

L'ultima del governatore Pd del Lazio: un rappresentante dei nomadi nel comitato che cura i fondi Ue per l'agricoltura

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

È indubbio che Buzzi & C. i soldi veri li abbiano fatti gestendo i servizi dedicati ai rom. Ma è altrettanto vero che mettere gli stessi nomadi a fare da controllori negli organi della pubblica amministrazione è quantomai singolare.Eppure il matrimonio tra le cervellotiche norme europee e le delibere sconclusionate della giunta Zingaretti ha fatto sì che nel Comitato di garanzia del Piano di Sviluppo rurale (Psr) sieda proprio un «rappresentante degli interessi rom».A denunciare questa sconcertante novità è Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. «Stimo parlando di un comitato che gestisce la bellezza di 780 milioni di euro - spiega Storace - Non pochi direi. Mi chiedo allora cosa c'entrino allora i rom nell'accertamento dell'attuazione del Psr? Secondo la Giunta a chiedercelo sarebbe l'Europa. Ma quali competenze hanno questi signori per essere inseriti in un organo istituzionale? E soprattutto perché, a partire dalla Mogherini fino ad arrivare a Zingaretti, non è stato chiesto conto di questa stupidaggine comunitaria?» In realtà il Lazio fa da apripista.

E viene quasi da sorridere, perché forse dopo il terremoto Mafia Capitale bisognerebbe riordinare le tessere andate fuori posto, invece di inserirne di nuove che forse non staranno mai al posto giusto. Nessuna regione italiana, infatti, fino ad oggi ha infilato i nomadi nel comitato di sorveglianza. «Chi non è riuscita a resistere all'imperativo (fasullo) dell'Europa - prosegue Storace - al massimo ha il celebre Unar, l'ufficio antidiscriminazioni razziali, come la Lombardia e il Piemonte o rappresentanti di associazioni sulla parità di genere o genericamente antidiscriminazione come Sicilia, Friuli, Sardegna. Non si ha traccia di bizzarrie simili in Liguria o in Campania. Solo nel Lazio mettiamo i rom. Ora aspettiamo Zingaretti al varco per capire chi designerà questo rappresentante. Il Pd li ha utilizzati per le primarie, hanno una bella esperienza in materia. Magari vince un Casamonica».Duro anche il capogruppo Fi in Regione, Antonello Aurigemma. «Dopo l'immaginazione, gli annunci, le promesse non mantenute, eccone un'altra da parte di Zingaretti», tuona il consigliere. Ironico invece Giuseppe Simeoni (Fi) che chiede se la scelta del fortunato verrà fatta in base a qualche esperienza specifica o per curriculum. Daniele Sabatini, capogruppo Ncd, parla di follia. «L'applicazione pedissequa di fantomatici dettami europei non può tradursi in norme senza senso - sottolinea - Per di più il Comitato si riunirà il prossimo 4 dicembre e da quel momento si avrà finalmente il via libera per i bandi relativi al Psr 2014-2020 attraverso i quali si renderanno disponibili risorse ingenti destinate allo sviluppo del territorio e a sostenere l'imprenditoria agricola, in particolare quella giovanile. Che c'entrano i Rom e soprattutto, ci domandiamo, cosa dovrebbero sorvegliare? Zingaretti ci illumini».

«Si fa presente che i criteri di composizione del suddetto Comitato - risponde in una nota la Regione - sono stabiliti dalla Commissione Europea per alcune figure specifiche delineate nell'ambito dei Programmi di Inclusione Sociale. Quindi sono obbligatori per tutte le nazioni Ue». Ma solo il Lazio le applica?

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