Politici alle urne con famiglia, la prima volta di un Savoia

Politici alle urne con famiglia, la prima volta di un Savoia

RomaChiusa la campagna elettorale più gossipara e torbida degli ultimi anni, si sono finalmente spalancati i seggi. Mischiati agli oltre 50 milioni di anonime formichine di aventi diritto anche i top, i vip, i big del Palazzo: nell’ultima sfilata prima del redde rationem dei risultati. C’è chi, lesto come Speedy Gonzales, si tuffa in cabina appena può; e chi invece se la prende più comoda. C’è tempo fino a oggi, ore 22. Poi ci sarà il fischio finale, la conta dei voti, le maratone tv, i flash. Riflettori che non si sono smorzati neppure ieri per illuminare leader, candidati, pezzi più o meno grossi di partito con le schede in mano. Nel défilé dell’urna c’è stato pure un debutto (no, non Noemi. O forse sì ma chisseneimporta): quello tutto emozione e groppo in gola del rampollo di casa Savoia. Jeans, camicia bianca che più bianca non si può e giacca blu, il candidato udiccino dispensava sorrisi e dito pollice alzato: «Comunque vada sono felice - confessava ai cronisti al seggio torinese - è la prima volta che un Savoia vota in Italia ma sono anche un po’ triste che questa campagna elettorale sia finita». Il veliname non c’entra: «Ho incontrato tanta gente e ho scoperto le bellezze del Piemonte. Poi, infarcendo il suo eloquio di «dunque», l’ammissione: «Voterò per me perché penso di meritarmi l’elezione».
Pareva quasi il chitarrista dei Rockets, invece, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni al seggio di via Veglia a Milano. Fasciato in una giacca stile carta d’argento Domopack e occhiali da sole sul naso, il presidente della Regione, con le sue erre arrotate, ha assicurato di essere «ottimista. Ho fatto una campagna elettorale molto intensa, incontrando tanta gente, sviluppando le nostre ragioni, dialogando, parlando, ascoltando».
Decisamente più rigorosa la mise del candidato alla presidenza della Provincia di Milano Guido Podestà che, abito grigio e cravatta, ha fatto il suo dovere tallonato dalla figlia e dal fratello. Il rivale Filippo Penati, in quel di Sesto San Giovanni, s’è invece portato dietro tutta la famiglia: due figli e la moglie. Divisa un po’ più casual: polo bianca, pantalone chiaro e giacca blu. Look da week end pure per Pier Ferdinando Casini, accompagnato al seggio dalla consorte Azzurra Caltagirone. Blu jeans e giacca scura, l’ex presidente della Camera è stato uno dei più lesti a dare il suo voto, nel seggio dei Parioli. Un appello antiastensionismo è arrivato invece dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, in cabina elettorale assieme alla moglie Isabella Rauti.
Ultimi scampoli di buon umore invece per Dario Franceschini, camicia botton down e maniche arrotolate. SoliDario, il leader del Pd s’è soffermato a guardare i simboli elettorali. «No, non vi preoccupate; non sono indeciso», ironizzava prima di cucirsi la bocca perché «Oggi non si parla, c’è il silenzio stampa». Al voto già ieri pure il capo dell’Idv, Antonio Di Pietro. L’ex pm, recentemente minacciato via posta con tanto di proiettile, s’è presentato a Curno in provincia di Bergamo assieme a moglie e figlia e ha rassicurato tutti col festival del «né»: «Né io, né alcuno dell’Italia dei Valori ci lasceremo intimidire né da un proiettile, né da una minaccia di morte».
Il più veloce di tutti, forse troppo veloce, è stato invece Umberto Bossi che nella sua Gemonio è passato dal seggio prima ancora che aprisse. Non è neppure sceso dall’auto, il Senatur; ha solo rassicurato i giornalisti che voterà oggi: «Adesso devo andare a incontrare Giorgetti».
Ma c’è anche chi vota in cella. Il radicale Pannella, mega stella di Davide appiccicata al bavero della giacca e immancabile sigaretta tra le dita, ha votato nella sezione del carcere di Regina Coeli a Roma, mentre la sua collega di partito Rita Bernardini lo farà oggi ma a Rebibbia.
Schede nell’urna soltanto oggi per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Con l’inseparabile signora Clio voterà come sempre all’istituto Margherita di Savoia, in via Panisperna, nel centro di Roma. In via Novara, non lontano da Piazza Fiume, voterà il presidente della Camera Gianfranco Fini mentre il presidente del Senato Renato Schifani andrà alle urne nella sua Palermo.

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