Milano - È ormai una spinta inarrestabile: gli elettori del Polo pigiano sull’acceleratore e chiedono che il partito unico di centrodestra si faccia quanto prima. L’ultima rivelazione di qualche mese fa aveva già registrato un segno netto: il 63% voleva la costituzione di un nuovo soggetto unitario. E il Giornale, il primo di maggio, ne aveva dato puntualmente notizia. Ora il dato sui «tifosi» del partito unico s’impenna, cresce di ben 15 punti, e giunge a sfiorare il 78%: quasi otto elettori su dieci.
Un processo inevitabile
Numeri che fanno riflettere, quelli elaborati dal sondaggio effettuato in esclusiva dalla Ferrari Nasi & Grisantelli. Ormai la pressione della base è imponente e sembra che solo le segreterie dei partiti tentennino su un processo scontato e naturale. Reclamano il partito unico tutti, non solo quelli di Fi ma anche i supporters di An, della Lega e persino dell’Udc. Anche i centristi auspicano che Casini si riunisca ai naturali alleati alle prossime elezioni. Colpisce che proprio mentre i leader ex dc si stiano dando da fare per riesumare il grande centro, i loro elettori abbiano già scelto la strada da percorrere. Oggi si discute se sia meglio dar vita a una federazione tra i partiti o se sia necessario creare subito un nuovo e unitario soggetto politico. Nei desideri degli elettori, anche quelli dell’Udc, la formula rimane secondaria: l’importante è unirsi subito.
Una svolta attesa da tempo
Circoli, partito unico da subito o federazione, poco importa: serve dare una svolta unitaria al centrodestra. I risultati del sondaggio, alla domanda sul cosa costruire, dicono che in pole position rimane un vero e proprio partito unico (56,6%) contro il 16,7% che preferisce una federazione e il 4,3% che ritiene sterile la formula: basta che ci si unisca. Netto il risultato finale: il 77,6%, quasi otto elettori su dieci, vogliono il matrimonio tra gli alleati del Polo. Anche la domanda relativa al simbolo, e cioè «se un eventuale “partito della libertà” può essere utile subito come sigla per raccogliere nuovi alleati alle elezioni amministrative» ha dato un esito schiacciante: sei su dieci ritengono che sia necessario muoversi subito, prima dell’elezione di un nuovo Parlamento.
I circoli della Brambilla
Tiene banco, nel centrodestra, anche la questione dei Circoli della libertà di Michela Vittoria Brambilla. Il quesito se da lì «potranno uscire nuovi protagonisti della politica» ha dato un esito inequivocabile: per quasi sette elettori su dieci (68%) la macchina messa in piedi dalla giovane imprenditrice sarà il serbatoio di volti e personalità nuove. Analizzando il dato disgiunto stupisce che soprattutto gli elettori del Carroccio (81%) e dell’Udc (83%) ritengano i Circoli un vivaio della nuova classe politica.
Molti, quasi nove elettori su dieci (85,2%), chiedono comunque che «nel centrodestra vi sia una sempre maggiore unione e consapevolezza nella società civile, ossia tra cittadini, intellettuali, professionisti, lavoratori». Ovviamente è un auspicio per tutti i simpatizzanti della coalizione: dagli azzurri (94%) ai leghisti (90%), dagli aennini (79%) ai centristi (83%).
Una risposta al Pd
«Bisogna sottolineare che tra gli elettori del Polo - commenta i dati Arnaldo Ferrari Nasi - è aumentata la consapevolezza che nel centrosinistra il processo di aggregazione tra le forze sia già in atto». Anche se in fieri il Partito democratico non va quindi sottovalutato. Chiara la strada da percorrere: superare gli interessi di bottega. Il messaggio della base è partito da tempo.
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