da Roma
La Casa delle libertà tiene alta la guardia. E torna a promettere battaglia sulla vicenda Visco. Il messaggio che parte dalle file del centrodestra risuona come un monito rivolto al mondo politico: «Nessuno si faccia illusioni, il caso non è chiuso». Tanto più dopo la raffica di insulti partiti allindirizzo del generale Roberto Speciale e coniati con inaspettata rabbia da Tommaso Padoa-Schioppa in una seduta daula destinata a rimanere nella memoria di molti.
Il giorno dopo il grande match andato in scena al Senato, il centrodestra ribadisce con i fatti di non voler togliere lassedio al fortino governativo. E prepara la prossima mossa: una commissione di inchiesta parlamentare per approfondire e fare luce sulle accuse «infamanti» avanzate dal ministro dellEconomia allex comandante generale della Guardia di finanza. Lannuncio arriva dal presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani. «Il caso Visco si riaprirà - dice - perché accuse così infamanti a un galantuomo come il generale Speciale meritano un approfondimento. Chiederemo una commissione di inchiesta per verificare se i fatti dichiarati sono veri. Occorre chiarezza e verità».
Una presa di posizione rafforzata anche dallaltro azzurro, Angelino Alfano: «Sulla vicenda Visco-Speciale, il governo ha scelto, ancora una volta, di sottoporsi al supplizio di Tantalo. Bisogna spezzare al più presto questo malvagio incantesimo. E, in questo senso, una commissione dinchiesta diventa un passaggio importante per laffermazione della verità». Giulio Tremonti si affida, invece, a una battuta per commentare lintervento in aula del suo successore allEconomia: «Mi ha ricordato molto da vicino la figura, insieme comica e tragica, del Federale interpretato da Ugo Tognazzi. Con molto rispetto. Ma per il Federale. Nel suo intervento al Senato il Federale ha detto di aver deciso nel caso del Comandante Generale della Guardia di Finanza come nel caso del consigliere Rai: appunto! Quale è il filo comune tra tutte queste azioni? La civile ferocia dellottusità».
Non entra nel merito della commissione dinchiesta ma prende, comunque, posizione con durezza, Pier Ferdinando Casini: «Quando Padoa-Schioppa si sofferma sulle presunte nefandezze del generale Speciale deve dare una risposta agli italiani. Deve spiegare perché il governo lo ha tollerato per un anno e lo ha promosso alla Corte dei conti. Penso a questo punto che ci sia un governo, che semmai lha avuta, abbia esaurito la sua spinta propulsiva». Il segretario Udc, Lorenzo Cesa, invece, fa notare che «non è stato chiarito un elemento centrale, cioè se cè stata uninterferenza di Visco sullo spostamento di quattro ufficiali».
Lipotesi di una commissione dinchiesta sul caso è, ovviamente, respinta dalla maggioranza. «È unenorme sciocchezza» contrattacca Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a Palazzo Madama. Anche per il vicepresidente dei senatori dellUlivo Luigi Zanda non ci sono i presupposti: «Siamo davanti a una chiarissima strumentalizzazione politica. Una decisione dellopposizione legittima ma distruttiva. Un attacco ad alzo zero al governo e alla maggioranza». Il centrodestra, però, non ha alcuna intenzione di far calmare le acque. Tanto che nel pomeriggio i senatori di Forza Italia Lucio Malan e Giorgio Stracquadanio annunciano lintenzione di trasmettere il resoconto stenografico del discorso di Padoa-Schioppa a due organismi giudiziari competenti: il Procuratore generale militare e il procuratore generale presso la Corte di appello di Roma. Secondo i due senatori il ministro con le sue parole «ha tratteggiato il profilo di un generale fellone, venuto meno a tutti i suoi doveri di militare e che quindi avrebbe violato ripetutamente lo stesso codice penale militare. Se le parole di Padoa-Schioppa corrispondono al vero il ministro aveva il dovere di denunciare per tempo agli organi competenti il generale Speciale.
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