Roma Nero su bianco, ecco l’«appoggio pieno» di Silvio Berlusconi alla Polverini. «Il presidente del Consiglio - si legge in una nota ufficiale - sosterrà con il massimo impegno Renata Polverini quale candidata alla presidenza della Regione Lazio». Una scelta scontata, visto che la leader dell’Ugl è stata «indicata all’unanimità dall’ufficio di presidenza del Popolo delle libertà». E c’è di più, c’è la promessa, per la settimana ventura, di una photo opportunity: «Nei prossimi giorni Berlusconi incontrerà la dottoressa Polverini, concordando la sua partecipazione a una serie di iniziative della campagna elettorale».
E così, mentre il Pd appare fermo e diviso e si dilania sul tema Bonino sì-Bonino no e primarie sì-primarie no, il centrodestra, come dice Maurizio Gasparri, «ha già le vele gonfie e naviga». La Polverini, da Rieti dove ha già iniziato il suo tour, gongola: «Il Pdl è compatto sulla mia candidatura». Troppo di sinistra? «Io sono ancora una sindacalista - risponde - sono stata chiamata a governare il Lazio e non voglio altre polemiche di questo tipo, anche perché non credo che ce ne sia proprio bisogno».
Troverà di fonte, probabilmente, Emma Bonino. «Un sfida tutta in rosa, sarebbe un grande elemento di novità, soprattutto in un Paese dove le donne fanno sempre parecchia fatica a emergere, ma io non mi permetto di mettere bocca. È una decisione che ovviamente spetta ai partiti dell’opposizione». Comunque, sostiene, uno vale l’altro. «Per noi sicuramente conta l’avversario, ma ancora di più contano le nostre idee, i valori, le persone che vogliamo incontrare e i voti che vogliamo conquistare uno per uno». E in ogni caso, promette, non farà «una campagna contro, il mio impegno sarà solo propositivo nei confronti della gente a cui chiedo il voto».
La segretaria dell’Ugl inizia dunque da Rieti un viaggio elettorale che la porterà nelle varie province del Lazio. Accanto a lei, come per dare al tutto un senso di maggiore solidità, i due capigruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, più il coordinatore regionale e il suo vice. Ma in tasca la Polverini ha pure un altro biglietto vincente, l’appoggio dell’Udc. Anche se Pierferdinando Casini fa ancora un po’ di pretattica: «Nel Lazio facciamo patti con la Polverini, che è una sindacalista brava e una persona che apprezzo, non con la sua coalizione. E ci teniamo le mani libere». La candidata apprezza ma puntualizza: «Non conta solo il voto cattolico, ma contano i valori. Ci sono cose importanti sulle quali con l’Udc c’è stata sempre una forte intesa, anche mia personale e dell’organizzazione sindacale che rappresento, come quelli della vita e della famiglia. Su questo credo che l’alleanza con l’Udc sia importante».
La prossima settimana, il programma. «Sarà una cosa agile e concreta - promette - con pochi punti sui quali ci impegneremo anche per i tempi di realizzazione». Sanità e lavoro ai primi posti: «Non è vero che le risorse sono poche, però in questa regione sono utilizzate male. Dobbiamo evitare la desertificazione industriale. Impegneremo per questo anche il governo nazionale, compreso quello che faremo per le aziende a cominciare da quelle che io ho visitato già un anno fa quando non ne parlava nessuno. Sosterremo le imprese se queste sosterranno l’occupazione».
Tutt’altra aria si respira nell’altro campo. Le primarie sembrano ormai sfumate: sarebbero favorevoli sia bersaniani che i franceschiniani, mentre gli ex popolari di Marini preferiscono investire subito la Bonino. Ma più che una questione di maggioranza interna, è la mancanza di tempo che verosimilmente spingerà martedì prossimo il Pd a investire l’ex commissario europeo. Lei si sente già in pista. «Io alle primarie? Forse nel 2013.
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