Cronache

Pompei, crolla muro romano a nord degli scavi

A un anno di distanza dal crollo di un muro della Schola Armaturarum, all'interno degli scavi pompeiani, cede un "paravento", vicino al muro di cinta a nord dell'area archeologica. Il cedimento non ha fortunatamente causato feriti e non ha interessato nessuna delle strutture vicine Foto

I carabinieri hanno sequestrato questa mattina una piccola area degli scavi archeologici di Pompei, nella zona periferica della città romana, dove si è verificato un crollo. Il cedimento, che ha interessato un tratto di muro "paravento", nei pressi del muro di cinta che si trova nella zona di Porta Nola, a nord degli scavi, non ha causato danni agli edifici vicini, nè feriti, nonostante il muro si trovi in un'area normalmente aperta alle visite.

Il muro interessato dal crollo era realizzato con la tecnica dell'"Opum incertum". I sopralluoghi sono ancora in corso, ma è stato precisato che, per quanto l'episodio sia spiacevole, il tratto che ha ceduto non era affrescato ed era quindi di importanza minore. L'area dove si è verificato il crollo è stata recintata, per consentire alla soprintendenza e ai carabinieri, accompagnati da specialisti del nucleo tutela del patrimonio ambientale, di fare i controlli di rito. Il crollo è per ora stato attribuito a "cause accidentali", probabilmente correlate alle pesanti piogge che hanno colpito il napoletano nei giorni scorsi.

Già nel 2010 l'area degli scavi pompeiani era stata interessata da alcuni casi simili. A cedere in quel caso erano stati un muretto grezzo di sei-sette metri nel giardino della Casa del Moralista, altri due muri all'interno degli scavi e la Schola Armaturarum, la Domus dei gladiatori dove si allenavano gli atleti nell'antica Pompei.

"Il crollo è avvenuto ieri e io ne sono stato informato soltanto questa mattina", ha commentato il sottosegretario ai Beni culturali con delega a Pompei, Riccardo Villari, visibilmente irritato. "Sto andando a Pompei, - ha continuato - tra poco sarò lì. Questo è molto grave. Così le cose non funzionano". 

Sul crollo di Pompei si è espresso anche il ministro Giancarlo Galan, che ha detto di avere "più volte pubblicamente espresso preoccupazione per gli effetti che avrebbero potuto provocare le prime violente piogge su Pompei. Proprio per questo abbiamo lavorato per presentare al commissario europeo un piano efficace per il recupero e la messa in sicurezza del sito ed abbiamo disposto un affiancamento, già operativo, alla sovrintendenza perché si inizi da subito a provvedere con le azioni di messa in sicurezza più urgenti".

Ha poi preannunciato che la prossima settimana, in occasione della visita a Pompei del commissario dell'Unione europea, Johannes Hahn, chiederà che sia sbloccato un finanziamento europeo di 105 milioni da destinare alle opere di intervento necessarie per il sito campano. 

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