"Possiamo vivere per sempre insieme a robot coi sentimenti"

José Luis Cordeiro del Mit ha parlato degli ultimi sviluppi sulle ricerche per il prolungamento della vita: "Combatteremo le malattie degenerative, rispettando l'etica"

"Possiamo vivere per sempre insieme a robot coi sentimenti"

Un futuro prossimo fatto di immortalità e schiavi robot con sentimenti. È quello prospettato da José Luis Cordeiro, scienziato e umanista del Massachusetts Institute of Technology (MIT) a Cambridge, negli Stati Uniti. Cordeiro ha raccontato la sua visione del futuro durante l'incontro di tre giorni che la Altius Society ha organizzato a settembre, alla Martin School di Oxford, dal titolo The Extension of Life: Challenges and Opportunities of Living Longer Lives.

Diventeremo immortali?
Prima cosa, anche se uso la parola immortalità, questo non vuol dire che diventeremo davvero immortali, perché anche se non invecchiassimo, non potremmo garantire che non ci uccida una cometa o un semplice incidente stradale. Quindi il termine più corretto è parlare di longevità o di estensione della vita. Io uso il termine immortalità perché è più di impatto e lo possono capire tutti.. Nel 2003 nacque la Methuselah Foundation, fondata da Aubrey de Grey e David Gobel, che ha incominciato a sperimentare l'allungamento della vita dei topi e da allora è riuscita ad allungare la loro vita di tre volte. Esistono altre forme di vita semplici, come alcune specie di moscerini, come la drosophila melanogaster, a cui si è allungata la vita di 4 volte o come le stelle marine a cui la vita è stata ampliata di sei volte. Alcune cellule poi non invecchiano mai come le cellule germinali, questo non vuol dire che non muoiano, perché vivono grazie ad altre cellule che invece muoiono. Ma se uno le toglie dal corpo e dalla dipendenza dalle altre cellule e si creano in laboratorio le condizioni per la loro sopravvivenza, non invecchiano mai. Questa per me è la prova che tecnicamente l'immortalità è possibile e già esiste in alcune specie naturali. Se questo avviene per alcuni esseri viventi allora dovrebbe essere possibile estenderlo ad altre specie, come quella umana. Le idre non invecchiano perché si rinnovano sempre, muoiono perché mangiate da altri essere viventi. Anche le cellule del cancro non muoiono, ma mutano sempre, ecco perché i medici devono ucciderlo, perché il cancro muore solamente quando si è mangiato tutto il corpo. Praticamente commette un suicidio. Nel 1951 furono estratte le cellule del cancro cervicale che uccise Henrietta Lacks, cellule che sono ancora vive oggi e sono chiamate He-La. Ci sono tantissimi tipi di cancro ma nessuno di esso muore. Quindi da un punto di vista concettuale le cellule immortali esistono.

uomo immortale

Dove vengono fatti gli studi sull'immortalità?
L'allungamento della vita viene studiato in moltissime parti del mondo. Per esempio negli Stati Uniti, in Corea, dove si stanno specializzando nella clonazione. Ancora, in Russia, Ucraina, Giappone dove è stato scoperto che si poteva mutare una cellula normale in una cellula staminale pluripotente indotta, di fatto equivale a tornare indietro nel tempo. Singapore invece sta facendo molto nel campo della clonazione e delle bio tecnologie e sta portando avanti il lavoro che fu iniziato in Inghilterra con la clonazione della pecora Dolly. Nel paese asiatico sono emigrati molti degli scienziati che avevano lavorato sulla clonazione della famosa pecora. A Singapore hanno creato Biopolis, un centro studi dove si fanno ricerche importantissime. Siamo solo all'inizio di questo percorso che solamente dieci anni fa sembrava fantascienza..

Google sta investendo moltissimo in queste ricerche
Moltissimi miliardari e multinazionali hanno cominciato a pensare, che visto che esiste la concreta possibilità di allungare la vita, poteva essere interessante finanziare questi studi. Google ha creato una compagnia chiama Calico, California Life Company e hanno investito un miliardo di dollari nella società così come hanno investito mezzo miliardo per curare malattie come i tumori. Il fatto che gruppi americani spendano miliardi di dollari in questo vuol dire che esiste un concreto potenziale. Sempre in questi studi operano la Singularity University e investono società e miliardari americani del calibro di Peter Thiel, fondatore di Pay Pal che finanzia Aubrey de Grey o Sergey Brin di Google che ha la madre che soffre di parkinson e la cui ex moglie ha creato una fondazione che sia chiama 23andMe che fa ricerche sulle sequenze del genoma umano per capire l'ereditarietà del parkinson. Se si ha un famigliare malato ti fanno l'analisi gratuitamente. Anche Oracle ha investito molto in questi campi. Sono persone visionarie e ricche che stanno investendo i loro fondi privati perché lo stato americano non è altrettanto visionario.

Ma oltre all'invecchiamento sarà possibile in futuro fermare le malattie degenerative come tumori, alzheimer o parkinson?
Saremo probabilmente capaci di fermare il processo di invecchiamento e se fermiamo questo processo molte di queste malattie non dovrebbero proprio comparire perché sono legate al processo di invecchiamento. Anche gli studi sulla genetica dovrebbero aiutare. Dovremmo essere capaci in futuro di sostituire la medicina curativa, con quella preventiva basata sulla genetica. Se le malattie non saranno prevenibili, saranno comunque curabili. Un fattore molto positivo è la concorrenza mondiale. Se si fermassero questi studi in Europa o negli Stati Uniti si andrebbe comunque avanti in Russia o Asia. Sono stato in Cina l'anno scorso e stanno facendo studi incredibili, per esempio sulle cellule staminali. Questo anche perché hanno standard etici e filosofici completamente differenti.

Gli studi per prevenire l'invecchiamento hanno bisogno della ricerca sulle cellule embrionali ?
Non più, si possono ottenere ottimi risulti anche con le cellule staminali pluripotenziali indotte. Stiamo scoprendo cose impensabili. Prima si pensava che certi studi si potessero fare solamente con le cellule staminali embrionali, ed ecco perché Bush junior, da presidente degli Sati Uniti proibì, per motivi etici, che si potessero spendere fondi statali in queste ricerche. La sua decisione fece si che le ricerche negli Stati Uniti su queste cellule fossero fatte solamente con fondi privati e che nel tempo moltissime ricerche siano emigrarono in paesi asiatici come il Giappone, la Corea del Sud o la Cina. Bisogna capire che se si comprende che una ricerca può portare a qualche risultato, prima o poi, qualche paese la porterà a termine.

robot

Sarà possibile creare una mente artificiale?
Oggi sappiamo come è fatto il cervello e ci rendiamo conto che in alcune applicazioni il cervello paradossalmente è più lento di un computer. Non c'è funzione del cervello che non possa essere copiata dalla tecnologia. Quindi potremo creare menti artificiali. Ovviamente non saranno le stesse di un cervello umano, cosi come un aereo vola in modo diverso da un uccello. Ma quel che conta è che vola. Le macchine avranno sentimenti. Noi siamo scimmie evolute, abbiamo ancora il 98 per cento di similarità con le scimmie. Questo salto di specie si potrà creare anche artificialmente e questo lo stanno studiando al MIT Media Lab di Boston dove vi è un gruppo di scienziati che sta facendo ricerche sui sentimenti dei robot. Anche in Asia, dove per altro sono molto amati, il parlamento della Corea del Sud sta lavorando per fare una legge che dia diritti umani ai robot. Questo perché pensano che in dieci anni esisteranno robot con sentimenti e che tutti li avranno in casa. Lavorano in modo molto futuristico. La parola robot viene dal ceco e vuol dire schiavo, l'introduzione di questo termine si deve allo scrittore Karel Capek, il quale usò per la prima volta il termine nel 1920 nel suo dramma teatrale I robot universali di Rossum. Il concetto di robot in occidente è di solito visto in modo negativo, nell'immaginario comune o sono chiavi o sono destinati alla ribellione contro l'uomo. In Asia il robot è invece generalmente percepito come buono. Per esempio nell'immaginario giapponese il robot ha perfino una vita sessuale. A Tokyo si stanno progettando robot che faranno perfino le badanti per gli anziani. I robot hanno un destino simile a quello dei draghi che nella mitologia, in occidente sono cattivi e andrebbero uccisi, in oriente sono buoni.

Come risponde alle critiche di alcuni scienziati che sostengono che si stiano investendo risorse su ricerche che non porteranno molto lontano?
Che nella scienza vi sono posizioni molto diverse, e che se in tantissimi paesi del mondo, con culture e morali molto diverse, si stando spendendo miliardi di euro in queste ricerche, vuol dire che vi sono buone possibilità che si arrivi a risultati concreti.

E alle critiche morali?
Ognuno ha la libertà di credere in quel che vuole, ma non può fermare il progresso o illudersi che da qualche parte del mondo queste ricerche non vadano avanti. Pensarlo sarebbe un errore.

Queste scoperte potrebbero avere conseguenze politiche e sociali molto importanti, per esempio alcune persone benestanti, grazie all'accesso ai farmaci, potrebbero vivere molto di più di altre più povere. Inoltre, il sistema pensionistico già in crisi, crollerebbe.
Ovviamente tutte le rivoluzioni creano scossoni, ma sono sicuro che la società umana abbia le risorse per godere delle parti positive di questo cambiamento epocale, trovando risposte per le problematicità.

Bisogna comunque poi rendersi conto che se scientificamente tutto questo sarà realizzabile, qualcuno lo farà comunque, quindi meglio prepararsi in tempo.

Commenti