«Al posto degli ingrossi negozi utili al rione»

Mollicone e Tozzi (An): «Un’ulteriore tutela al commercio tradizionale»

Stefania Scarpa

Un freno allo strapotere dei commercianti cinesi all’Esquilino. È questo l’obiettivo della delibera d’indirizzo al consiglio comunale votata ieri dal consiglio del I municipio affinché nel reiterare di due anni la delibera che vieta le attività di commercio all’ingrosso nel rione, si sviluppi un circuito virtuoso che permetta di introdurre nuove e più funzionali attività. «Tale atto è tanto più importante - dice la presidente del consiglio del I municipio Letizia Cicconi - in quanto oltre reiterare i già prescritti divieti - ossia la vendita di abbigliamento e di calzature di ogni genere, prevede per le attività tutelate che volessero cambiare la tipologia merceologica esistente la possibilità di trasformare le stesse in negozi necessari al quartiere come tutti i servizi di vicinato dalle panetterie, alle mercerie, alle librerie, alle ludoteche, alla vendita e noleggio di bici e mezzi elettrici, cartolerie tintorie, artigiani, gallerie d’arte e altro. Quest’ atto mette il consiglio comunale nelle condizioni di discutere dell’Esquilino e di occuparsi della materia nei tempi prescritti ossia entro febbraio 2007». Si è proceduto poi alla votazione di un ordine del giorno votato anch’esso all’unanimità in cui, spiega la Cicconi, «proprio per razionalizzare e depotenziare gli effetti negativi della prossima legge regionale sui locali pubblici ossia la moltiplicazione delle licenze già esistenti in un territorio così delicato e peraltro saturo si invita l’amministrazione comunale competente per materia a programmare con un indirizzo politico amministrativo chiaro le eventuali nuove richieste nell’ambito del territorio del rione Esquilino che in questo modo - dice Letizia Cicconi - potrebbe riqualificare aree ancora critiche e rispondere a un esigenza sempre più sentita in virtù dei cambiamenti urbanistici di questi anni dalle università, alle attività turistiche, ed ai nuovi insediamenti, sempre in regime di piena sostenibilità sociale ed architettonica».
Soddisfatti i consiglieri municipali di An Federico Mollicone e Stefano Tozzi, secondo i quali «per la prima volta il municipio, con il contributo determinante dell’opposizione, indirizza il lavoro del consiglio comunale, che non può non tenere conto delle proposte votate. In particolare si cerca di migliorare la normativa comunale superando l’ostacolo e il limite delle delibere vigenti, molte volte oggetto di contenziosi perché limitavano la concorrenza senza colpire i commercianti abusivi». «Con alcune di queste modifiche, ad esempio, viene ridefinito l’elenco delle attività tradizionali sottoposte a vincolo - spiegano gli esponenti di An - stabilendo in due anni il limite per l’ulteriore nuova destinazione merceologica. Ma soprattutto viene inserito nei vari punti di applicazione della delibera il vincolo dell'espressione «di intesa» con il I municipio. È stato inoltre approvato un ordine del giorno che chiede una verifica sull’applicazione delle delibere nei quattro anni precedenti prima che venga votata la proroga delle stesse».


«Trasformiamo i vincoli in opportunità, mantenendo le necessarie tutele», è il commento del presidente della Commissione Commercio del I Municipio, Matteo Costantini (Ulivo), che parla di un «cambiamento epocale - ha commentato Costantini - che permette l’apertura di nuovi negozi utili ai residenti, e mantiene allo stesso tempo la tutela delle attività tradizionali».

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