Gli Usa preparano una nuova guerra: cosa c'è dietro i 30 nuovi bunker blindati per i caccia

Gli Usa avrebbero iniziato a rinforzare gli hangar esistenti nelle proprie basi militari in Asia o a costruirne di nuovi in cemento armato. Il motivo? Proteggere i preziosi aerei da combattimento

Gli Usa preparano una nuova guerra: cosa c'è dietro i 30 nuovi bunker blindati per i caccia
00:00 00:00

Gli Stati Uniti stanno rafforzando le loro basi militari in Asia. Nello specifico gli Usa avrebbero iniziato a rinforzare gli hangar esistenti, o a costruirne di nuovi in cemento armato, con la chiara intenzione di proteggere i propri aerei da combattimento. In Corea del Sud, presso la base di Kunsan, sarebbero per esempio spuntate una trentina di strutture pensate per i caccia F-16C/D. Alcune foto diventate virali sul web, e rilanciate da account specializzati nei temi della Difesa, mostrano una fila di strutture di colore marrone scuro allineate una accanto all'altra, di fronte ad una pista di atterraggio.

L'importanza degli hangar blindati

La rincorsa delle grandi potenze agli hangar blindati è iniziata un paio di settimane fa, in seguito al super blitz realizzato dall'Ucraina sul territorio russo (con un bilancio di oltre 40 preziosissimi velivoli del Cremlino finiti ko). Poco dopo l'attacco di Kiev, infatti, si sono moltiplicate le foto, presumibilmente scattate all'interno di basi militari cinesi, che immortalavano rifugi appena costruiti da Pechino per proteggere i propri aerei da eventuali attacchi nemici. Da tempo la Cina sta investendo significativamente nella costruzione di questi rifugi rafforzati sia per scopi militari che civili.

Strutture del genere sono progettate per proteggere aerei militari (soprattutto caccia) da attacchi aerei, missilistici e da bombardamenti nemici. Sono parte integrante delle infrastrutture strategiche della Forza Aerea dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF) e hanno un ruolo chiave in un eventuale conflitto ad alta intensità, come uno scenario di guerra nello Stretto di Taiwan. Adesso anche l'aeronautica militare statunitense si sarebbe impegnata a costruire strutture del genere in Corea del Sud.

Da mesi, in realtà, i legislatori statunitensi avvertono che le basi militari Usa nella regione indo-pacifica sono gravemente carenti di rifugi antiaerei rinforzati, rendendole vulnerabili a devastanti attacchi aerei in caso di potenziale conflitto con la Cina. Le ultime esercitazioni di guerra dimostrano che gli Stati Uniti perderebbero il 90% dei loro velivoli a terra proprio a causa dell'insufficiente protezione delle strutture.

La mossa degli Usa

"Analisi non classificate suggeriscono che la Cina abbia armi sufficienti per sopraffare le nostre difese aeree e missilistiche a protezione di quelle basi", scriveva un anno fa un gruppo di legislatori repubblicani in una lettera inviata ai segretari dell'Aeronautica e della Marina. "Attacchi contro le basi statunitensi potrebbero immobilizzare risorse aeree vitali, interrompere le catene logistiche e indebolire significativamente la nostra capacità di risposta in caso di conflitto", si leggeva ancora nel documento.

I legislatori Usa chiedevano dunque la costruzione di rifugi antiaerei più resistenti, ovvero hangar rinforzati utilizzati per proteggere gli aerei militari, nonché di bunker sotterranei e altre difese "passive". Pare che la Cina abbia costruito più di 400 rifugi antiaerei rinforzati nell'ultimo decennio, mentre gli Usa sarebbero fermi a 22 presso basi in Giappone e Corea del Sud. Non esistono rifugi di questo tipo nelle Isole Marianne Settentrionali o a Guam, un'isola comunemente definita la "punta di lancia" della proiezione di potenza statunitense nell'Indo-Pacifico.

Certo, i rifugi non forniscono una protezione completa dagli attacchi

missilistici nemici, ma se non altro costringerebbero la Cina, o chi per lei, ad usare più forza e armi per distruggere ogni velivolo rivale, aumentando così il tempo di sopravvivenza degli assetti aerei Usa.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica