Poteri speciali e più fondi, l'Expo mette il "turbo"

Il sindaco diventa commissario: così accelerano i lavori per parcheggi, strade e corsie riservate ai mezzi pubblici. Per velocizzare 35 opere necessarie all’evento la valutazione di impatto ambientale passa in capo alla Regione

Poteri speciali e più fondi, 
l'Expo mette il "turbo"

Superpoteri per accelerare parcheggi - sia quelli per i residenti che di interscambio -, metropolitane, corsie preferenziali, progetti di riqualificazione. Ed evitare che la città si trasformi in un unico grande gruviera. L’emergenza in vista si chiama Expo, e il governo ha assegnato finalmente a Letizia Moratti quei poteri speciali che chiedeva dallo scorso settembre per accelerare nei prossimi due anni i cantieri già programmati, prima che partano (o si scontrino con) quelli collegati all’Esposizione. Sindaco-commissario come lo fu prima di lei Gabriele Albertini per il traffico, anche se il via libera alle opere non salterà il passaggio tanto caro ai partiti della condivisione in giunta. La Moratti potrà godere di corsie preferenziali nella conferenza dei servizi e derogare ad alcune disposizioni di legge (in fase di gara ad esempio il tetto per la verifica delle anomalie potrebbe essere alzato da uno a 5 milioni di euro come prevede l’Ue, per non perdere mesi a verificare offerte che si rivelano poi infondate). I ricorsi dei comitati che hanno bloccato i cantieri dei parcheggi avviati dalla vecchia giunta (su tutti, i casi della Darsena, di Sant’Ambrogio o piazza XXV aprile), lo scontro con procedure complesse: dopo tre anni di esperienza ormai alle spalle la Moratti aveva ammesso con una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri che senza poteri straordinari a questo punto «sarebbe impossibile conseguire risultati a breve», mentre entro il 2011 bisogna «ultimare i numerosi parcheggi residenziali e in project financing avviati dalla precedente amministrazione e non ancora finiti e accelerare le opere pubbliche già previste e di cui la città ha bisogno». In vista di Expo, saranno considerate come lavori da realizzare in deroga anche quelli per garantire nel 2015 la fluidificazione del traffico e un servizio di mezzi pubblici adeguato alla portata dei visitatori: metrò, nuove corsie preferenziali, rimozione dei vecchi binari dalle strade, nuovi parcheggi di interscambio.
Expo avanti tutta, e velocemente è stato il refrain di ieri. Il consiglio regionale ha approvato il progetto di legge in materia di valutazione di impatto ambientale. Dentro, all’articolo 15, c’è il capitolo dedicato alle «disposizioni per i progetti delle opere di Expo 2015». Per evitare lungaggini nella realizzazione delle infrastrutture necessarie (sono 35, per un totale di 11 miliardi di euro), la competenza - quando non spetta allo Stato - sarà direttamente in capo alla Regione senza il bisogno di consultare altri enti. Rientrano nel pacchetto ad esempio la M3 fino a Paullo, il potenziamento dell’autostrada Milano-Laghi, il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Malpensa. Il via libera è arrivato anche dai verdi, il consigliere Carlo Monguzzi ha però sollevato qualche obiezione sul carattere «speciale» delle procedure e il rinvio alla giunta dei regolamenti che regoleranno concretamente le pratiche di valutazione.


Buone notizie in vista per Expo anche dal decreto legge Milleproroghe: il relatore del Pdl Lucio Malan ha proposto con un emendamento che, confermato il finanziamento integrale già previsto, per le opere di preparazione e costruzione del sito a Rho-Pero, dei collegamenti infrastrutturali e di ricettività lo Stato possa riservare dei fondi aggiuntivi purché il tetto non superi il 10% delle risorse autorizzate dalla manovra triennale (per il 2010 si tratta di 45 milioni di euro). E fermo restando che gli altri soci, quindi Comune, Regione, Provincia e Camera di commercio, dovranno contribuire a loro volta seconda la propria partecipazione azionaria.

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