Per ammorbidire le sue vittime non si fermava di fronte a nulla, compreso offrire una sigaretta drogata a una coppia sui 70 anni. Poi puntualmente ripulita. Ma alla fine la squadra mobile è riuscita a mettere il sale sulla coda a una di quelle spregevoli persone che si intrufolano, con scuse fantasiose, in casa di anziani per derubarli: una nomade sinti, proveniente dal Piemonte.
Valentina Lafleur, 37 anni, nata a Ovadia, ma ultimamente residente nel campo nomadi di via Stephenson, ha fatto il suo esordio nel mondo delle truffe ancora minorenne alla fine degli anni 90. Tra laltro, una di queste si trasformò anche i rapina. Di lei erano quindi già note gesta, faccia, nome e residenza, per cui quando più vittime hanno descritto la malfattrice che li aveva appena derubati, agli investigatori della «furti e rapine» è venuto in mente di tenerla sotto osservazione.
Giorni e giorni in cui è stata pedinata fin da quando usciva da casa, sobria ma elegante, per aggirarsi per la città come una predatrice. Avvicinare anziani per strada con le scuse più credibili. Notando anche però come, nella maggior parte dei casi, le potenziali vittime riuscissero a sottrarsi alle sue arti.
Non sempre però. Il 16 aprile del 2007, infatti, la donna era riuscita a fingersi amica della figlia di due coniugi sulla settantina, e a intrufolarsi nella loro abitazione a Lorenteggio. Qui aveva offerto una sigaretta che li aveva storditi, probabilmente a base di marijuana, e poi li aveva derubati di 700 euro e qualche gioiello. Niente sigarette ma tante chiacchiere il 13 settembre per riuscire a infilarsi a casa di una donna di 76 anni in via Abbiati. Da cui era uscita con 250 euro, gioielli, bancomat e relativo «pin» con cui ha prelevato altri 500 euro. Ultimo colpo accertato in via Rizzardi, vittima una signora di 68 anni a cui si era presentata come una parente acquisita: «Sono la nipote di suo figlio». Qui aveva sottratto 1.
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