Preti pedofili, in Olanda migliaia di vittime

Preti pedofili, in Olanda migliaia di vittime

Dal 1945 al 2010 in Olanda decine di migliaia di bambini e ragazzi hanno subito abusi sessuali da parte dei preti pedofili. È la conclusione-choc della Commissione d’inchiesta indipendente incaricata di far luce sullo scandalo pedofilia nella Chiesa cattolica che ha identificato 800 autori di abusi, di cui 150 viventi.
Secondo i sei membri dell’organismo, presieduto dall’ex ministro Wim Deetman, gli abusi commessi da sacerdoti e laici, che comprendono anche stupri, sono stati «sistematicamente coperti» dalla Chiesa, preoccupata di non destare scandali e responsabile di «inadeguti controlli e inadeguate azioni». I vescovi olandesi, che avevano commissionato l’indagine, si sono detti «sconvolti dagli abusi e dalle pratiche dettagliate nel rapporto». «Questi episodi ci riempiono di vergogna e dolore», ha fatto sapere la Conferenza episcopale, offrendo «sincere scuse» alle vittime. «Sulla base di 1.795 segnalazioni, la Commissione è riuscita a individuare i nomi di 800 autori di abusi» fra preti e laici, si legge nel rapporto. «È un numero assolutamente enorme», ha dovuto ammettere il presidente della Commissione, l’ex ministro dell’Educazione ed ex sindaco dell’Aja, Wim Deetman, aggiungendo che eventuali incriminazioni sono di competenza degli inquirenti.
La Commissione stima che i minori che hanno subito violenze sessuali siano tra i 10mila e i 20mila; decine di migliaia sono stati vittime di comportamenti inappropriati di natura sessuale. Gli abusi individuati sono per lo più di entità minore, come i palpeggiamenti, ma nel rapporto si parla di «diverse migliaia» di casi di stupro vero e proprio. Crimini consumati nelle istituzioni cattoliche che dovevano prendersi cura dei minori: convitti, seminari ma anche orfanatrofi. «Gli ordini hanno avuto a che fare con questi casi. L’affermazione che la gente non sapesse e che gli amministratori non sapessero è insostenibile», ha sottolineato Deetman. Il problema degli abusi sessuali era all’ordine del giorno dei vertici episcopali «fin dagli anni ’40», ha aggiunto. «La Chiesa cattolica olandese sapeva cosa stava succendendo e cercò di risolvere il problema» ma non furono mai prese decisioni efficaci. La Commissione ha però voluto precisare che gli abusi compiuti all’interno della Chiesa cattolica olandese non sono né più né meno di quelli avvenuti in altri contesti gestiti da differenti organizzazioni. «Gli abusi sessuali sui minori sono un fenomeno diffuso nella società olandese», è stata la conclusione degli esperti, che hanno escluso qualsiasi collegamento diretto tra il celibato e le violenze, anche se l’astinenza ha condotto ad «un desiderio di sessualità».
Nondimeno il quadro tracciato dai sei membri del panel d’indagine sembra profilare uno scenario ancor più grave dello scandalo pedofilia che ha scosso la Chiesa d’Irlanda, spingendo Benedetto XVI a chiedere pubblicamente perdono.

Sotto la spinta dell’opinione pubblica e della stampa, la Conferenza episcopale olandese aveva deciso nel 2010 di istituire una Commissione d’inchiesta sugli abusi commessi dai preti pedofili. Il panel comprende un ex giudice, uno psicologo e docenti universitari.

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