Preziosi regala un Amleto «snob» ma molto solo

Alessandro Preziosi arriva al Quirino nei panni di Amleto, ispiratore di una versione quanto mai moderna della tragedia shakespeariana - ne firma la regia Armando Pugliese - dove la superiorità culturale del protagonista diventa la ragione del suo isolamento e della sua lotta per la giustizia. Già accolto favorevolmente al debutto veronese, lo spettacolo (che vede in scena, tra gli altri, Carla Cassola/Gertrude, Francesco Biscione/Claudio, Silvia Siravo/Ofelia, Marius Bizau/Orazio) conferma il talento di un attore bello e affascinante ma anche eclettico, profondo e sensibile. Si muove volentieri tra cinema e teatro pure la brava Iaia Forte, impegnata a dare corpo e voce a una trasposizione partenopea della figura di Molly Bloom, eroina dell’Ulisse joyciano, in cui assume il nome di Marianna Fiore e in cui la memoria letteraria del romanzo si mescola - complice l’attenta guida registica di Carlo Cecchi - a un vissuto di struggente umanità, restituito attraverso una lingua «madre» sempre più incalzante e viscerale (lo spettacolo si intitola Molly B. ed è in programma al teatro Arvalia). Troviamo poi ancora una donna, dirompente e rivoluzionaria, a muovere l’ingranaggio di quella curiosa Commedia di Candido che Stefano Massini ha scritto traendo spunto dal Candido di Voltaire e che Sergio Fantoni presenta al Manzoni con due pregevoli interpreti quali Vittorio Viviani e Ottavia Piccolo. Demolita la filosofia di Leibniz che vede realizzato nell'universo «il migliore dei mondi possibili», Voltaire, in questo romanzo del 1759, finisce col puntare l’indice sul tragico quotidiano, sulla necessità di non pensare per essere felici ridicolizzando così gli ottimisti e i faciloni. Massini si spinge oltre e trasforma l’opera in una specie di gioco metateatrale dove all’arguzia e all’energia del libro si aggiunge la complessità della scena viva.
Al femminile si declina pure la briosa pièce in programma al teatro Italia, Ricette d’amore di Cinzia Berni (nel cast insieme con Cristiana Lionello, Chiara Salerno, Marta Zoffoli e Paolo Persi, su regia di Pippo Cairelli), nella quale quattro donne si contendono lo stesso uomo e guerreggiano tra loro senza esclusione di colpi.

Tenete infine d’occhio l'Argot, dove Tiziano Panici dirige un testo sulla famiglia e sulla distanza tra realtà e linguaggio del geniale autore/attore inglese Steven Berkoff, Kvetch («Piagnistei»), e il teatro dell’Orologio, dove Eros e Priapo di Gadda si presta a una rilettura attuale e fresca per opera di Adriana Martino.
Tutti gli spettacoli citati debuttano questa sera.

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