É il paradosso del carovita: linflazione rallenta, ma fare la spesa costa oltre il 4% in più. A gennaio i prezzi hanno leggermente frenato la loro corsa: +3,2% su base annua contro il +3,3% di dicembre. Ma il «carrello della spesa» - o meglio dei prodotti indispensabili, visto che comprende anche il carburante - ha segnato ben altri aumenti: +4,2% su base annua e +0,8% su base mensile, ai massimi da un anno. E per stare al passo coi tempi, il celebre «paniere» ora accoglie lE-book reader, le scommesse sportive e le lotterie istantanee, leggi «gratta e vinci»: ma cè spazio anche per un nuovo istituto giuridico che ha per obiettivo lo snellimento delle controversie, la mediazione civile
É la fotografia scattata dallIstat, che ha pubblicato ieri i dati provvisori del mese appena concluso. Il rallentamento dellinflazione deriva dal calo del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei servizi (+2,3%, dal +2,5% del mese precedente) che compensa abbondantemente il lieve aumento di quello dei beni (+3,9%, dal +3,8% di dicembre 2011). Ad esempio, sono diminuiti significativamente i prezzi delle spese bancarie e finanziarie, sia su base mensile (-6,5%) che su base annua (-2,3%), in relazione alle nuove disposizioni della manovra Monti in materia di imposta di bollo su conti correnti, titoli, strumenti e prodotti finanziari.
Piccoli risparmi per le famiglie italiane, che però vengono «bruciati» dalla fiammata dei carburanti, i cui prezzi a gennaio sono arrivati alle stelle: la benzina è aumentata del 4,9% sul mese precedente e del 17,4% su base annua, il gasolio per mezzi di trasporto ha segnato un rialzo congiunturale del 4,7% ed è cresciuto su base annua addirittura del 25,2% e anche il prezzo del gasolio per riscaldamento aumenta dell1,7% sul mese precedente e del 15,1% su gennaio 2011. Un rincaro spiegabile con laumento dei prezzi del greggio ma anche con la mano pesante del fisco: le accise italiane sono le più alte dEuropa, e proprio a gennaio sono entrate in vigore anche le addizionali regionali.
Passando al settore alimentare, in particolare, è record per i prezzi del caffè che hanno registrato +0,5% su base congiunturale e +16,5% rispetto a gennaio 2011, mentre per lo zucchero si registra +0,3% e +15,9% su base annua. In rialzo anche il prezzo del pane e della pasta: +0,3% su base mensile per entrambi e crescita su base tendenziale, rispettivamente, del 2,9% e del 2,1%.
A sorpresa, scende invece il prezzo della frutta fresca: -1,5% rispetto al mese precedente e -2,3% su base tendenziale. Eppure, commenta Confagricoltura, «gennaio è stato un mese particolarmente difficile per le imprese agricole, penalizzate prima dal caro-gasolio e poi dal blocco dei Tir».
In ogni caso, «i numeri confermano un quadro preoccupante», afferma il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, tanto da sconsigliare laumento dellIva previsto a settembre dalla manovra: «Il governo ci ripensi».
É allarme anche dai consumatori: «Una stangata quantificabile tra gli 800 e i 1.
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