Le primedonne stiano in panchina

Regalare il primo tempo agli avversari è ormai diventato un must, per cui anche sabato abbiamo preferito lasciar fare al Palermo e stare a guardare per tutti i primi 45 minuti.
Ma il punto non è più tanto il gioco bensì lo spogliatoio, perché che Zarate resti immobile come una sfinge al gol di Rocchi e che sia l'unico a non esultare di tutta la panchina è forse il segnale peggiore che poteva arrivare. Anche perché prima, al momento della sostituzione, era uscito dall’altra parte del campo pur di non salutare il compagno che stava entrando.
Voglio dire, mi pare che la Lazio non sia sovraccarica di campioni e se quei pochi che ci sono si mettono a fare le primedonne non si va da nessuna parte. L'ha fatto Rocchi, quando si è lamentato di giocare poco ottenendo subito soddisfazione da Rossi e ora lo sta facendo Zarate che quasi quasi - per dirla alla romana - gliela stava a gufa'.

Ora, sarebbe molto carino che i due - anzi i tre, Delio Rossi compreso - si facessero forti dell'aria natalizia e facessero a tutti i tifosi un bel regalo: non ci rompano più le balle con i dualismi e le ripicche da bambini viziati e pensino soltanto a giocare.
Chi lo farà meglio avrà il posto e chi invece resterà in panchina magari ci concederà un sorriso quando andiamo in vantaggio. Ecco, questa è l'unica ricetta vera per avere qualche punto in più.

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