"Al primo posto metterò la didattica. Sfide? Tecnologia, cultura e sport"

Inpennata di studenti negli ultimi cinque anni. Alessandro Reali: "Affronterò con il Comune il tema del caro-affitti"

"Al primo posto metterò la didattica. Sfide? Tecnologia, cultura e sport"
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Alessandro Reali, classe 1977, professore di Scienza delle Costruzioni, già direttore del dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura di Pavia, è il nuovo rettore dell'ateneo pavese: entrerà in carica il primo di ottobre.

È un rettore giovane.

"Lo sento dire ma non sono l'unico sotto i cinquanta. Penso che questa sia l'età giusta: ho avuto esperienze formative internazionali e ho ricoperto incarichi importanti all'Università di Pavia, ritengo di avere l'energia e l'entusiasmo necessari. Quando finirò il mandato avrò 54 anni e tornerò a fare il mestiere che amo, il professore. Ho tutto l'interesse a lavorare bene perché le condizioni che avrò saputo creare saranno quelle che mi troverò a vivere".

Sta per gestire una cittadella di 33mila persone, tante sono impegnate nell'ateneo su 70mila, che sono i residenti di Pavia: si sente un po' sindaco?

"Sono convinto che i risultati arrivino lavorando in squadra, in armonia. Il motto che ho scelto per la candidatura è Insieme si può. Gli studenti di corsi di laurea e master sono quasi 29.000, poi più di 1.000 docenti, 900 tecnici e amministrativi e quasi 3.000 tra dottorandi, borsisti e specializzandi. Il rettore è come un direttore d'orchestra che ha il compito di mettere tutti nelle condizioni ideali ma la musica è merito di tutta l'orchestra, ciascuno con il suo ruolo".

E che "musica" deve suonare l'ateneo?

"Le prime finalità sono didattica e ricerca, ma ci sono altre missioni importanti come il trasferimento culturale, scientifico e tecnologico, l'internazionalizzazione, la cura e lo sviluppo del patrimonio architettonico e culturale, i rapporti con il territorio e col sistema sanitario, l'inclusione, la sostenibilità, la sicurezza, lo sport...".

È nato a Pavia, si è laureato nell'ateneo che ora dirige, ha fatto esperienze all'estero ma è tornato a casa.

"Sì, ho scelto di abitare qui con la mia famiglia (ho conosciuto mia moglie all'Università) cercando di portare qui qualcosa di quello che ho imparato girando il mondo. Ora avrò un ruolo che mi permette di dare all'Università ben di più di quello che immaginavo da ragazzo e farò del mio meglio".

Nel suo programma parla del capitale umano da valorizzare.

"Credo che la differenza la facciano le persone. Partirò dal valorizzare il capitale umano, mettendo al centro la persona. Inntendo privilegiare la qualità rispetto alla quantità - compatibilmente con la sostenibilità economica consapevole che un'università di qualità è sempre più attrattiva".

Pavia è città a misura d'uomo, gli alloggi soddisfano le richieste?

"Il numero degli studenti è cresciuto in modo significativo, abbiamo 4mila iscritti in più rispetto a cinque anni fa, e una peculiarità, unica in Italia, data dalla presenza dei collegi. Sono 18 fra pubblici e privati, con ben 6 collegi di merito e alcuni con una storia di centinaia d'anni alle spalle. Non si tratta di dormitori ma di vere e proprie comunità, all'interno delle quali gli studenti vivono e crescono insieme, aiutandosi l'un l'altro. I posti sono poco più di 2.000, la maggior parte delle famiglie affronta l'onere di un affitto che non è certamente paragonabile a Milano, ma si tratta di un aspetto che comunque va affrontato".

Come?

"Tratterò il tema con il Comune. Parlando col sindaco, ho già trovato disponibilità. Dobbiamo aiutare gli studenti a trovare casa a un costo accessibile. Un altro tema che mi sta molto a cuore è quello del diritto allo studio, su cui dobbiamo lavorare di concerto con la Regione. Da un lato l'ateneo dovrà rivedere il sistema della contribuzione, cercando soluzioni più eque a partire dall'ampliamento della no-tax area, dall'altro dovremo lavorare per garantire le borse di studio a chi ne ha diritto, cercando di limitare al massimo la triste figura degli idonei non beneficiari".

Pavia città universitaria compete con la Milano universitaria (anche per gli alloggi)?

"Più che per la competizione sono per la collaborazione. Siamo convinti di poter attrarre studenti dall'Italia e dall'estero. Abbiamo tante potenzialità da sviluppare".

Ad esempio?

"Oltre all'università e ai collegi, a Pavia, abbiamo anche una Scuola Superiore come lo Iuss, tre Irccs, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico: il Policlinico San Matteo, la Fondazione Mondino e Ics Maugeri, fondamentali per la Facoltà di Medicina, ma anche collaborazioni date da enti e istituzioni, realtà aziendali, imprenditoriali, professionali e di volontariato".

Un consiglio agli studenti.

"Metterci tutto l'impegno possibile e farsi guidare dalla passione, che è la chiave del successo. Quando ci sono passione e impegno i risultati prima o poi arrivano".

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