Processo Cogne, la sentenza entro Natale

Arriverà probabilmente poco prima di Natale la sentenza del processo d'appello per il delitto di Cogne. La Corte d'assise d'appello di Torino, all'udienza di ieri - la quattordicesima -, ha fissato un calendario che prevede come data ultima per gli interventi di accusa e difesa il 18 dicembre. Quindi, camera di consiglio e decisione. Il lungo dibattimento sta dunque marciando a tappe forzate verso la fine. L'avvocato Carlo Taormina, che sta cercando di allontanare dal capo di Annamaria Franzoni il sospetto di avere ucciso il figlio Samuele, ieri è tornato a lanciare accuse contro la Corte: «I giudici - ha commentato - hanno innalzato una barricata contro la mia azione, respingendo qualsiasi proposta di accertamenti finalizzati alla ricerca di prove che dimostrassero l'innocenza della signora». Poi ha aggiunto: «Ormai il 90% degli italiani è colpevolista, e in questa percentuale non può non rientrare la Corte». Ieri i giudici hanno pronunciato un altro «no»: questa volta era una richiesta di perizia su una macchia del piumone del letto (è l'orma di una scarpa, dice la difesa, è solo sangue, dice l'accusa) dove Samuele fu colpito. E ora dallo staff di Annamaria ci si aspetta qualche mossa a sorpresa.

Per adesso si sa che la donna non si sottoporrà all'ennesimo esame clinico (una perizia neurologica sui tracciati di un elettrocardiogramma, affidata al professore torinese Roberto Mutani) ma a dicembre si farà vedere in aula per le ultime «dichiarazioni spontanee».

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