Fabrizio Ravoni
nostro inviato a Lussemburgo
La manovra diventa un problema semantico. Netta vale 33,4 miliardi. In vista del primo passaggio europeo, diventa improvvisamente «lorda», e sale improvvisamente a 34,7 miliardi. Cifra molto vicina a quella scritta nel Dpef ed apprezzata a Bruxelles.
È assai probabile che la scelta di interpretare la manovra «lorda» a 34,7 miliardi sia stata annunciata in Parlamento da Padoa-Schioppa proprio in vista dellEurogruppo di ieri sera a Lussemburgo. Un gesto che avrebbe dovuto ammorbidire un Eurogruppo che - alla vigilia - sembrava tutto in salita per il ministro dellEconomia. Il commissario europeo Joaquin Almunia, infatti, aveva criticato la decisione di Padoa-Schioppa di ridurre la finanziaria da 35 a 30 miliardi, come doveva essere. E, quindi, un ritorno alle cifre del passato poteva rappresentare un viatico per una riunione «difficile».
L'operazione è riuscita a metà. Mister Euro, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, ha giudicato «notevole lo sforzo di risanamento italiano», apprezzando gli sforzi contenuti nella Finanziaria. Agrodolce, invece, è stata interpretata la scelta di Almunia di giudicare «corretta» da un punto di vista contabile loperazione sul Tfr. E per due motivi. Il primo. Il giudizio del commissario arriva prima dellincontro bilaterale con Padoa-Schioppa. Ne consegue, che il suo giudizio è maturato più in ambienti politici delleurosocialismo (nei mesi scorsi Fassino ebbe un incontro bilaterale con Almunia) che economici. Il secondo. Il commissario europeo ha approvato loperazione sul Tfr sub judice. Lultima parola sullargomento spetta ad Eurostat, ha precisato Almunia. E questa, seppure in via ufficiosa, sarebbe già arrivata; anche perché in passato anche per altri Stati membri vennero consentite operazioni contabili dello stesso tipo.
La tipica informalità dellEurogruppo ha poi permesso a molti ministri europei di esprimersi liberamente sulla legge finanziaria. Il ministro dellEconomia ha illustrato le grandi linee della manovra, confermando che nel 2007 il deficit scenderà al 2,8%. Ma avrebbe dovuto rispondere a qualche critica relativa alla costruzione dalla legge finanziaria; ed al mancato rispetto - secondo le accuse - del Patto di Stabilità. Il Patto, infatti prevede che ogni euro di maggior gettito deve andare a riduzione del deficit, e calcolato nel bilancio in cui questo maggior gettito si è verificato. Secondo alcuni ministri, ciò non è avvenuto per intero nel bilancio italiano di questanno. E tantomeno in quello del prossimo anno, oggetto della legge finanziaria.
Alla base delle preoccupazioni dei ministri europei è lammontare complessivo della manovra; e la circostanza che questa sia concentrata sul lato delle entrate. Interventi di correzione così costruiti rischiano di produrre - hanno osservato - fenomeni depressivi nelleconomia italiana, che resta sempre una delle più grandi dellEuropa continentale. E se anche lItalia (oltre alla Germania) rallenterà la crescita dell'economia, il pil europeo ne risentirà negativamente. Da qui le preoccupazioni, espresse (velatamente) anche dalla Banca centrale europea. Ad aumentare le preoccupazioni di alcuni ministri europei, la circostanza che ieri allEurogruppo ha passato in esame le condizioni dei conti pubblici dei grandi malati dEuropa. Oltre allItalia, infatti, lEurogruppo ha affrontato anche i casi di Francia e Germania. Ed Almunia ha annunciato che entro il 2007 Berlino e Parigi usciranno dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, procedura che viene invece confermata per lItalia.
Per quanto ci riguarda, le preoccupazioni dei ministri finanziari europei si sono concentrate sullandamento dei conti degli anni che seguono il 2007. Padoa-Schioppa ha provato a dare spiegazioni sullandamento e sulla stabilità dei conti ma non ha convinto i colleghi europei che sono rimasti «preoccupati per la struttura della Finanziaria».
Insomma, nonostante gli sforzi di venire incontro alla Commissione sulla quantità della manovra, la sua qualità non ha trovato una calda accoglienza a Lussemburgo. Ed a salvare Padoa-Schioppa dalle critiche sono stati più i rapporti politici che i contenuti tecnici della Finanziaria.
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