Politica

Prostitute on line con sconto «fedeltà»

I clienti più «affezionati» potevano usufruire di prestazioni a tariffa ridotta

da Milano
Prostitute «on line» con tanto di «fidelity card», come al supermercato, con sconti a scalare per i clienti più affezionati. Un giro di squillo d’alto bordo, tariffa minima 350 euro, gestito da un milanese di 52 anni, nullafacente ma con prestigioso appartamento in centro città. Scoperto e denunciato dalla squadra mobile di Milano, diretta da Vittorio Rizzi, che ha anche chiuso il sito con cui gestiva una scuderia di giovanissime ragazze, quasi tutte provenienti dall’Est Europa.
«Taste the paradise», ovvero «Assaggia il Paradiso», era il nome invitante scelto da Zac, nomignolo con cui si muoveva in rete, per piazzare le sue «girls» in tutta Italia. A lui il compito di raccogliere le ordinazioni dei clienti, raggrupparli per città, fissare gli alberghi, quindi mandare la ragazza in una sorta di tour sessuale. Le squillo venivano presentate con dovizioso corredo fotografico, prestazioni, superfluo scendere in dettaglio, e il prezzo che poteva variare in base alla fascia oraria (diurna, pomeridiana o serale), alla durata dell’incontro (2, 3, 5, 24 ore), oscillando dai 350 fino ai 1.350 euro. Compreso trasferta, sistemazione in alberghi 3 stelle e soprattutto la carta fedeltà che permetteva di accumulare punti e ottenere successivi sconti sulle prestazioni.
Zac faceva ruotare la sua scuderia reclutando nuove leve attraverso i giri noti soli ai frequentatori di «escort», nome inglese per il più antico mestiere del mondo. Quasi tutte straniere con la necessità di arrotondare «La vita è così cara qui in Italia», si sarebbe giustificata una signora sposata che svolgeva la sua attività all’oscuro del marito. Ma anche scandagliando i siti squillo di altre nazioni, soprattutto dell’Est Europa. Zac contattava la ragazza, chiedeva la disponibilità a «lavorare» nel nostro Paese, inseriva nel suo sito foto, prestazioni e prezzi e quando aveva raccolto un sufficiente numero di clienti, le faceva arrivare. In cambio tratteneva per l’intermediazione, la modica percentuale del 40 per cento.
All’inizio dell’estate però, una ragazza fatta arrivare dall’Ucraina, al momento di rientrare in patria va a battere cassa scoprendo che non le spettava un centesimo: il suo 60 per cento infatti copriva a mala pena le spese di trasferta. E lei si rivolge alla polizia. Qualche mese di indagini consente alla mobile di Milano si svelare le attività di Zac, che cadono a pennello con la definizione di «sfruttamento della prostituzione». L’uomo riceva la visita della polizia che oscura il sito e gli notifica una bella denuncia a piede libero.
Espedienti quali la «fidelity card» tuttavia non sono tuttavia gli unici escogitati dai siti di ragazze squillo, per invogliare i clienti. Un sito recentemente ha infatti lanciato una lotteria, con in palio un buono spesa di 300 euro da spendere con la ragazza scelta. Nel caso la prestazione sia di entità inferiore, poniamo 250 euro, il sito puntualizza che gli altri 50 non saranno versati in contanti.

Precisione e serietà, anche in questo campo, rimangono a quanto pare indispensabili.

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