I carabinieri hanno messo la parola fine allincubo di una romena di 25 anni, costretta a prostituirsi sulla via Tiburtina da una famiglia di connazionali. La ragazza ha avuto la forza di ribellarsi e di denunciare gli aguzzini grazie anche alla vicinanza di un suo cliente, rimasto sconosciuto, con il quale la «Pretty Woman» si è confidata. Ai militari ha detto di essere stata attirata in Italia da un connazionale con la promessa di un lavoro serio. Arrivata a Bologna, ad attenderla vi erano due connazionali, fratello e sorella di 19 e 21 anni, considerati «amici».
Ma ben presto i due si sono trasformati in aguzzini, è stata avviata immediatamente alla prostituzione per poi arrivare a Roma, dove è stata accolta dal resto della famiglia: padre, madre e figlia, che dopo averle sequestrato i documenti, provvedevano quotidianamente, anche nelle ore diurne, ad accompagnarla sul «posto di lavoro». A seguito della denuncia la giovane è stata liberata mentre sono stati denunciati i 5 componenti della famiglia, tutti appartenenti al campo nomadi di via Luigi Candoni.Prostituzione «Pretty woman» liberata dal giogo degli aguzzini
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