Roma

Provincia: 11 nuovi treni per i pendolari

Marcello Viaggio

Paline spente e incidenti, continua la maledizione sul Tram Otto. Ieri i sindacati hanno sollecitato interventi seri per la sicurezza. E il consigliere Desideri ha preannunciato un’interrogazione alla Pisana. Il prolungamento del jumbo-tram fino a Termini è il sogno segreto di Veltroni, che, con i 160 milioni della cassa Depositi e Prestiti in arrivo, un pensierino ce l’ha fatto. Anche se il sogno è uno di quelli proibiti, visto il costo, 60 milioni circa, e le difficoltà tecniche legate all’attraversamento di piazza Venezia. Ai romani, invece, basterebbe molto meno. Ad esempio che l’8 arrivi regolarmente al capolinea, a via del Casaletto o a Torre Argentina. O che le paline elettroniche lungo il percorso siano accese.
Sabato sera, l’ultimo incidente, in viale Trastevere. Un guasto allo snodo dell’articolato della vettura 9230 ha bloccato la linea fino alla mattina seguente. Una settimana fa si era verificato il deragliamento della vettura 9224 a Porta Maggiore. E ieri i rappresentanti sindacali Rsu dello Stabilimento di Porta Maggiore - Cgil, Cisl, Uil e Sult - hanno sollecitato all’amministratore delegato di Trambus, Filippo Allegra, «un intervento sia a garanzia del servizio che a salvaguardia dell’utenza e del personale comandato». La Rsu ha chiesto ad Allegra «la convocazione delle organizzazioni sindacali per la programmazione di un costruttivo piano». La catena di incidenti è lunga quanto la storia del tram. «L’Otto - ricorda il capogruppo regionale della Lista Storace, Fabio Desideri - fu inaugurato in pompa magna da Rutelli il 23 marzo 1998. Lo stesso giorno un convoglio si bloccò sulla salita della Circonvallazione Gianicolense. Da allora gli incidenti si sono ripetuti senza tregua». Il super-tram è sembrato perseguitato dalla malasorte, con episodi perfino grotteschi. Come lo scontro con un carro funebre, o quello con un camion pieno di mozzarelle. Ma anche con deragliamenti e feriti. «Uno dei problemi della linea - rileva Desideri - è che ha troppi varchi, molti proprio sulla Circonvallazione Gianicolense. Da tempo, inoltre, si verifica un grave disservizio. Le paline elettroniche, da largo Argentina a Casaletto, sono spente. Con grande disagio per i passeggeri». In teoria le paline dovrebbero fornire indicazioni luminose sull’arrivo del tram alla fermata. Se fossero spente, però, paradossalmente sarebbero più utili quelle gialle normali, che almeno indicano inizio e fine servizio. «Purtroppo al momento (mercoledì, ndr) le paline elettroniche sono ancora spente - lamenta Desideri -. Ve l’immaginate una famiglia di notte in attesa a una fermata spenta? E meno male che l’8 dovrebbe essere una delle linee di punta della Ztl notturna». Desideri ha preannunciato un’interrogazione.
La federazione di An punta il dito sui 15 jumbo dell’8 immobilizzati al deposito di Tor Sapienza: «Sono fermi dal 1999 perché in quello di Porta Maggiore non c’è spazio - spiega Vincenzo Piso -. A Tor Sapienza, che è un deposito di bus, hanno costruito i binari apposta, ma non possono entrare in servizio. Un anno fa l’assessore D’Alessandro aveva promesso di spostarli al Prenestino, ma non ha mai dato seguito al progetto. Ora propone la rimessa dei tram all’attuale Centro Carni, quando sarà realizzata fra molti anni. La verità è che ognuno di questi tram costa 1,8 milioni.

Calcolate voi lo spreco di denaro per tutti e 15».

Commenti