Provincia, Repetto fa l’ammucchiata e imbarca pure l’Udc

Provincia, Repetto fa l’ammucchiata e imbarca pure l’Udc

Un applauso all'assessore Alberto Corradi per la nascita di Agata dal centrosinistra al centrodestra. Un applauso del solo centrosinistra, con rifondazione a braccia conserte, per l'allargamento all'Udc della nuova maggioranza.
Fiocco rosa e fumata bianca, con alcuni toni di grigio, ieri pomeriggio in consiglio provinciale a Genova, dove il presidente Alessandro Repetto ha lanciato il «modello Burlando» per palazzo Spinola. Un'ammucchiata da Casini alla Federazione della sinistra, un diktat sul numero degli assessori «che dovranno rimanere undici e non uno di più» e un disegno politico per lanciare, partendo dal territorio, la nuova sfida nazionale contro il premier Silvio Berlusconi. Il rimpastino in giunta lo sceglieranno i partiti e, se non lo faranno, ci penserà poi Repetto, il quale ha avvertito che, se la sua strategia non dovesse essere accolta, sarà pronto a decisioni «traumatiche».
Il Pd, con il «generale» segretario Victor Rasetto dietro le quinte, ha ovviamente accolto con entusiasmo l'iniziativa politica. Il capogruppo Idv Ferretti, il capogruppo dei Verdi Spanò, il capogruppo Pdci-Sel Fraccavento e il capogruppo Udc Gioia, hanno fatto scattare il disco verde. Il capogruppo di Rifondazione Pastorino si è tenuta cucita la bocca con un «staremo a vedere» mentre il suo collega consigliere (provinciale e regionale) Stefano Benzi non ha alzato le barricate contro i centristi, ma ha posto l'ipoteca sulla linea programmatica della giunta «che politicamente deve rimanere uguale a quella per cui ci hanno votato gli elettori».
Nel conclave di ieri pomeriggio chi ha tirato un sospiro di sollievo è stata la vicepresidente della giunta targata rifondazione. Pare che Marina Dondero, che avrebbe avuto dissapori con Repetto e sembrava essere la prima esclusa dalla sua squadra, rimarrà al suo posto. Il più debole, a questo punto, sembra essere l'assessore alla Cultura Devoto, che presumibilmente lascerà la poltrona al presidente del consiglio Agostino Barisione (Pd) che ha dichiarato: «Sono già stato consigliere e, se mi verrà richiesto, sarò pronto a fare una nuova esperienza nell'interesse del partito e della maggioranza». Lo scranno del presidente del consiglio, quindi, è già pronto per il capogruppo Udc Alfonso Gioia (ex Pd) in quanto si percepisce che pensa al suo partito come forza istituzionale e non certo di semplice appoggio esterno al nuovo programma «puntualizzato in consiglio da Alessandro Repetto». L'assessore Devoto, né la vicepresidente Dondero, ieri hanno parlato ai microfoni dei seggi consiliari.
Fra citazioni di Oscar Wilde e battibecchi fra l'estrema sinistra che è disposta a un CNL partigiano anche con l'Udc in funzione anti-Cavaliere, il centrodestra ha attaccato la scelta dei consiglieri centristi.
«Il presidente Repetto - ha spiegato il capogruppo Pdl Rotunno - nel suo discorso ha citato più volte la parola coerenza. L'unico comitato nazionale di liberazione che riconosco è quello dell'elettorato democratico.

Quando vi sono esponenti politici, come i due colleghi dell'Udc, che in prima battuta erano stati votati dal Pd, in corso d'opera sono poi andati all'opposizione con l'Udc e adesso tornano in maggioranza senza che sia cambiata di una virgola la linea programmatica della giunta, mi chiedo dove sta tale coerenza».
«Mi dispiace perdere due forti consiglieri d'opposizione - ha quasi ironizzato il capogruppo arancione Pernigotti - come Gioia e Biagioni».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica