Prysmian avanza sulla strada di Draka Sui cinesi è mistero

Giallo cinese per Draka, la società olandese che opera nel settore dei cavi e della fibra ottica, al centro di una disputa tra Xinmao Science and Technology, quotata a Shenzen, e Prysmian, la ex Pirelli Cavi ora controllata dai fondi di investimento soprattutto stranieri. Ieri, per cercare di chiarire la vicenda, l’amministratore delegato di Prysmian Valerio Battista e quello del gruppo olandese Frank Dorkjee, hanno tenuto a Milano un incontro con la stampa in lingua inglese. «Per ora su Draka c’è una sola offerta ed è la nostra. Quella cinese si limita ad un comunicato» ha detto Battista fiducioso di poter portare a termine la trattativa che si è interrotta proprio sul finale al fine di creare il leader mondiale nel settore cavi.
In ogni caso Prysmian ha confermato di non aver intenzione di «rialzare la propria offerta», anche se un’altra dovesse veramente arrivare. In quel caso, ha aggiunto Battista, «sarà un dovere del board e degli azionisti di Draka valutare le offerte». Da parte sua Dorkjee ha spiegato che il gruppo olandese «sta rivedendo il comunicato dei cinesi di Tianjin Xinmao» e che se ci saranno novità «saranno comunicate al mercato». Secondo Dorjee si tratta comunque di «una delle migliori combinazioni industriali possibili data la complementarità tra le due aziende e il premio che riconosce Prysmian». Rispetto ai francesi di Nexans, al momento numero uno mondiale dei cavi con un fatturato 2009 di 4,6 miliardi di euro, che hanno messo sul piatto 15 euro per azione in contanti, gli italiani offrono 17,2 euro per azione, metà in denaro e metà in scambio azionario. Mentre l’azienda cinese, sponsorizzata dal governo che ha grande interesse per la tecnologie sui cavi e fibre ottiche in possesso di Draka (che faceva parte del gruppo Philips) ha annunciato un’offerta molto più elevata rispetto a quella degli italiani: 20,5 euro per azione cash.
«Tutti possono fare offerte- ha detto Battista -. L’unica differenza tra la nostra e quella presunta cinese è il prezzo. Ora la scelta spetta a tutti gli azionisti di Draka. Per ora però non c’è un’offerta alternativa alla nostra». L’ad di Prysmian ha poi escluso che l’azienda possa guardare ad altre opportunità qualora l’operazione con Draka dovesse saltare. «Il consolidamento - ha spiegato - non è un processo veloce, richiede anni». Qualora l’offerta sugli olandesi dovesse andare a buon fine, Battista ritiene che «la newco che nascerà avrà riserve e capacità» per promuovere un ulteriore consolidamento nel settore. Insieme a Draka, infatti, Prysmian sarebbe leader mondiale, con un fatturato di 5,8 miliardi di euro. L’operazione dovrebbe chiudersi nel secondo trimestre dell’anno prossimo. In Borsa per il titolo Prysmian è stata un’altra giornata difficile con una chiusura in rosso a -2,9%.

Intanto il fondo Blackrock ha ridotto, il 17 novembre, la quota dal 7, 1 al 4,7%.
Tra gli azionisti rilevanti della ex Pirelli Cavi è entrata recentemente la statunitense Franklin Templeton Institutional con il 2,032% del capitale.

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