Via Puggia si ribella alla colata di cemento

Via Puggia si ribella alla colata di cemento

Il quartiere di Albaro si ribella al progetto edilizio di via Puggia, che dovrebbe portare alla realizzazione di 19 appartamenti oltre a circa 70 posti auto, autorizzato dalla precedente giunta comunale, ma che «se solo volesse, il Comune adesso potrebbe fermare», dicono i cittadini che hanno raccolto in poco tempo trecento firme per bloccare l’iter. Il nodo della questione, spiegano i residenti della zona contrari al progetto, è che esso «non costituisce un’opera di interesse pubblico, bensì un’iniziativa di edilizia privata, non di carattere popolare, in un’area che non è esagerato definire una piccola oasi naturale, nonostante il degrado in cui è stata progressivamente portata, e tra le pochissime rimaste non edificate».
A far andare su tutte le furie i residenti della zona è stato il parere positivo dato dal Municipio Medio Levante al progetto che prevede «7000 metri cubi di volumetria con un impatto negativo sulle visuali panoramiche», spiega Franco Bertini, portavoce del gruppo di cittadini che si oppongono alla costruzione. Bertini tocca inoltre la noda dolente della viabilità del quartiere che «verrebbe anche compromessa dal nuovo carico di automezzi che sarebbero costretti a defluire da un’unica ristretta strada che è via San Luca di Albaro, creando pesanti riflessi negativi anche per i veicoli provenienti da via Siena e viale Arezzo all’atto di immettersi nella stessa strada per defluire in via Pisa».
«Noi sappiamo - continua Bertini - che sul progetto sono stati rilevati e già segnalati alla Direzione Sviluppo Urbanistico del territorio notevoli carenze rispetto all’attuale Puc, e il progetto appare inconciliabile con gli indirizzi e gli impegni assunti da questa amministrazione comunale in materia urbanistica». Ciò che fa più male ai cittadini di via Puggia è il «voltafaccia del Comune». «Quando la giunta si era appena insediata, nel giugno del 2007, affrontammo il problema - continua Bertini - e pur ammettendo la sostanziale condivisione delle ragioni di cittadini il sindaco Vincenzi si dichiarò impossibilitata a bloccare l’iter di approvazione del progetto, avviato dal predecessore Pericu, salvo esporre il Comune a fortissime penali». Ma adesso il problema ha cambiato prospettiva, visto che, come spiegano i documentatissimi cittadini di via Puggia «il Tar ha di fatto bloccato il primo progetto, così il costruttore ha dovuto di fatto riformularlo, facendolo ripartire dall’inizio».
E a questo punto, se solo volesse, come sperano i residenti, la Vincenzi potrebbe bloccarlo e mantenere gli impegni a non cementificare la città.
Ma la notizia del parere positivo dato dalla circoscrizione (anch’essa accusata di voltafaccia) è stata una doccia fredda sulle speranze.
«Sia chiaro - conclude Bertini - a noi le opere relative agli oneri di urbanizzazione non bastano. Si tratta di un’opera che non serve alla collettività e che quindi non ha ragione di essere realizzata.

Come si dice oggi? Siamo per l’opzione zero, visto che i vantaggi non sarebbero per la maggioranza delle persone coinvolte e a dispetto di pochi, ma esattamente il contrario. Non c’è valenza pubblica». E la battaglia non si ferma.

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