di Tony Damascelli
Nel calcio la giustizia non è uguale per tutti. È storia vecchia, come sono vecchi gli scudetti, i magnifici sette scudetti della Pro Vercelli, tutti veri, genuini, nessuno di cartone o assegnato al tavolino, anzi sarebbero stati otto se nel 1910 lo spareggio decisivo fosse stato giocato dalla squadra titolare, impegnata, quasi completamente, con la nazionale militare, e non dai ragazzini che furono travolti 3 a 10, guarda un po le combinazioni, dallInter che si rifiutò di spostare la data della partita, fissata per il 24 di aprile.
La Pro, insieme con altri venti club, è stata cancellata dai campionati, la federcalcio non concede deroghe, qui si fa sul serio. Sul serio, soprattutto e soltanto, quando si tratta delle serie minori, soprattutto e soltanto, quando non si devono fare i conti con gli ultras che bruciano i cassonetti e occupano stazioni, porti e autostrade, soprattutto e soltanto, quando non scendono in campo, a fianco dei tifosi di cui sopra, onorevoli, senatori, assessori, sindaci, portaborse, il nostro meraviglioso mondo della politica, che spinge, telefona, raccomanda.
Pro Vercelli, Legnano, Mantova, Rimini, per citare le più famose, non esistono più ma la federazione gioca con le tre carte, distribuisce nuove competenze che, come dicevano i latini, sono imago sine re (immagine senza sostanza), convoca Baggio e lo parcheggia, pensa a Maldini che però ha qualche problema personale più serio da affrontare, affida a Prandelli il compito di rigenerare il movimento ma non gli suggerisce di seguire la nazionale under 19 impegnata agli europei in Francia.
Nel passato, non remoto ma prossimo, la federcalcio ha provveduto al salvataggio di club importanti in aperta crisi finanziaria, carichi di debiti, inadempienti con lErario e nei confronti dei propri salariati, responsabili di atti amministrativi illeciti: è stata data loro lopportunità di iscriversi ugualmente al campionato, per motivi di ordine pubblico e non per giustizia. La lezione della Football Association inglese che ha spedito allultimo posto, in pieno campionato, il Portsmouth (poi finalista della coppa dInghilterra) in drammatica bancarotta, laltra lezione della federcalcio belga che ha cancellato, anchessa in pieno campionato, lExcelsior Mouscron dalla prima divisione, annullando tutte le sue partite, sono asterischi che non interessano chi si occupa di togliere un posto agli extracomunitari ritenendo così di salvaguardare il calcio nazionale ma ha il coraggio di denunciare, per bocca del presidente Macalli che «Figline e Sangiustese hanno presentato fideiussioni tarocche, se avessero applicato gli stessi parametri, almeno quindici società di serie B sarebbero saltate».
La Pro Vercelli ha onorato, come molti altri club, la nostra storia calcistica. Sullalmanacco restano i suoi scudetti. La cronaca scritta oggi è soltanto polvere dellignoranza e della vergogna.
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